Q uesto Salvini ne ha sempre una in serbo. Quando parla, scatena il dibattito, più spesso la polemica, comunque le sue parole non passano inosservate. Viene il sospetto che si tratti di strategia: una boutade , un'eventuale precisazione se la sparata è un po' troppo sopra le righe, e il titolone è conquistato. Politica usa e getta, buona per una o due giorni. Poi via con un altro argomento. L'importante è stare in prima pagina. Come diceva il detto? “Parlatene bene, parlatene male, purché ne parliate”. È la parafrasi di una frase tratta dal Ritratto di Dorian Gray , celebre romanzo che lo scrittore irlandese Oscar Wilde scrisse nel 1890. L'altro giorno, il Matteo leghista ha prima azzardato: «Se l'Europa continua così, meglio fare come gli inglesi e andarsene». Poi la correzione di rotta, sostenuta dal fido Giorgetti: «La permanenza dell'Italia nella Ue non è in discussione». Neanche il tempo di metabolizzare, ed ecco l'altra perla: «Se si abortisce per sette volte in poco tempo bisogna farsi qualche domanda. Il pronto soccorso non è la soluzione a stili di vita incivili». E così abbiamo scoperto che si può abortire al pronto soccorso. Mai saputo. Certo che se a una donna assegnano il codice bianco, nell'attesa rischia di partorire.

IVAN PAONE
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