A ammiro gli architetti. Essi uniscono il buongusto alle competenze tecniche. Un bravo architetto non solo sceglierà le lampade più belle per il vostro salone, ma anche quelle più funzionali. E se è proprio bravo, conoscerà le prestazioni degli elettrodomestici (dalle pompe di calore alle lavatrici), le caratteristiche dei materiali per la pavimentazione e dei parquet. Non parliamo poi dei grandi architetti internazionali, definiti appunto archistar. Una casa editrice si è rivolta ai più importanti di loro per stilare la guida degli alberghi dove soggiornare, la “Where architects sleep”. Steven Holl, ideatore del Museo di arte contemporanea “Kiasma” di Helsinki, per esempio, ha suggerito il Raphael di Roma (371 euro a notte per la singola); Daniel Libeskind, noto per i progetti del Museo Ebraico di Berlino e la Freedom Tower di Ground Zero, il Four Season di New York (a partire da 1.153 euro); Mario Botta, progettista del Museo di arte moderna di San Francisco, il Villa Honegg di Ennetbürgen in Svizzera (693 euro); Massimiliano Fuksas, architetto italiano noto anche per il centro congressi La Nuvola di Roma, il Belmont Hotel Caruso di Ravello (743 euro). A questi prezzi anche io sarei stato in grado di indicare un buon albergo. C'era bisogno di scomodare gli archistar?

IVAN PAONE
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