"Cara Unione,

quando sono venuta a conoscenza del link 'vaccinocovid.sardegnasalute.it,' mi sono precipitata al computer. Ma il mio entusiasmo si è spento al primo click. La registrazione è riservata, giustamente, agli over 80 e, inspiegabilmente, ad alcune altre categorie.

Comunque questa è la regola e mi sono messa in paziente attesa del mio turno, visitando ogni giorno il portale.

È l'una di una notte di due settimane fa, quando scopro che la registrazione viene aperta alla fascia dei nati dal 1944 al 1946.

Io sono nata nel 1945 e vado sul portale .

Benvenuto nel portale di adesione alla campagna di vaccinazione anti-COVID-19 della Regione Sardegna.

Evviva!

Digito il codice fiscale e il numero della tessera sanitaria, così come mi vengono richiesti, ma mi appare questa finestra: 'ATTENZIONE - Il Codice Fiscale inserito non ci risulta fra le categorie interessate dalla campagna vaccinale. La invitiamo a verificare la correttezza dei dati inseriti e a riprovare'.

Controllo e ricontrollo il codice fiscale. È giusto. Del resto anche il sistema mi dice: 'Codice fiscale valido'.

È tardi e vado a dormire : 'Probabilmente, il portale non è stato ancora aggiornato - penso -. Ci riproverò domani'.

Il giorno dopo, a mente fredda, leggendo meglio, scopro la verità: non posso prenotarmi sul portale per ricevere il vaccino, in quanto affetta da 'patologie soggette a esenzione'.

È previsto che io venga chiamata direttamente dall'ATS. Evidentemente vogliono chiamare i pazienti fragili con una certa urgenza, indipendentemente dalla loro data di nascita. Aspetto con pazienza. Evidentemente, sarà stata redatta un'apposita lista per i soggetti fragili. Aspetto. Evidentemente ci vorrà il suo tempo per chiamare tutti quanti. Aspetto con impazienza E intanto vedo procedere la vaccinazione per altri soggetti, anche più giovani di me, mentre io sono ancora al palo.

Ma perché non hanno almeno previsto un doppio canale per i pazienti fragili : sia per fascia di età, sia per esenzioni? Se non come fragile, sarei già stata vaccinata come 75enne.

Contatto tutti i numeri telefonici che trovo in internet.

Quasi sempre invano. Nei rari casi in cui qualcuno solleva la cornetta, ricevo risposte generiche tipo: 'Non abbiamo disposizioni in merito, non sono il responsabile del settore, provi a fare quest'altro numero, le conviene aspettare la chiamata dell'ATS'.

Scrivo a tutte le mail di contatto che trovo sul sito della Regione. Mi tornano indietro perché l'indirizzo è inesistente. Uno solo dei miei messaggi riceve una laconica risposta: 'Buongiorno, si inoltra per competenza. Cordiali saluti'.

Mi confronto con amici e conoscenti, anche loro nelle mie stesse condizioni. In pratica siamo degli esodati.

Non siamo nella lista dei vaccinabili, non siamo in una lista di soggetti fragili.

Mi pare grottesco che, non avendo potuto prenotare la vaccinazione sul portale, in base alla nostra fascia di età, perché soggetti fragili, ora veniamo penalizzati rispetto a coloro che, non avendo nessuna patologia, hanno prenotato senza problemi la loro vaccinazione.

Perché siamo stati estrapolati dal novero dei pazienti da vaccinare, se non era per inserirci in una lista apposita e prioritaria?

Perché in effetti, a tutt'oggi non esiste ancora nessun elenco di soggetti fragili dove ci si possa iscrivere in modo da essere tempestivamente sottratti al pericolo di un contagio che, oltre a essere spesso fatale per noi, rischia di sovraccaricare ospedali e strutture.

Sono veramente amareggiata nel constatare come, in un settore così delicato, si navighi a vista, in un mare di assoluta disorganizzazione.

M.C.C.

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