"Cara Unione,

scrivo perché avrei piacere di rispondere a chi ha denunciato, come riportato ieri anche dal vostro quotidiano, la presenza dei camper alla chiesetta di Buoncammino additandoci - sì, io sono uno dei camperisti - e definendoci in un modo che sminuisce davvero l'etica delle nostre scelte e della cura che mettiamo nel vivere a stretto contatto con questa bellissima città che è Cagliari.

Attenzione, allora, alle due facce della stessa medaglia.

E attenzione, ancora, quando parlando di casa di Dio, di amore compassionevole, di Madonna del Buoncamino, si va a denunciare la presenza di cristiani, perché tali siamo, che vivono come accampati in un ricovero fortuito.

In realtà siamo noi a fare una scelta di vita importante, non senza rinunce e impegno nel mantenere le nostre "casette" efficienti, con la ferma volontà di restare più vicini al Signore nello spirito perché amiamo dormire dentro i nostri amatissimi camper sotto le stelle e risvegliarci alle prime luci dell'alba.

Nel nostro caso, voglio specificare, abbiamo tutti, in famiglia, lavori stabili e più che accreditati, non siamo certo dei perdigiorno. E il nostro tempo, lì a Buoncammino, lo trascorriamo anche a pulire lì attorno da quello che abbandonano gli altri.

Se proprio allora vogliamo fare una denuncia, parliamo di "parcheggio" abusivo, ma non certo di dormitorio.

Forse, però, prendere di mira una categoria di minoranza a volte è davvero facile.

Allego un'immagine dello 'scempio' che andiamo a fare.

Grazie dell'attenzione".

Cristiano Vinci - Cagliari

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