Non è solo il camminatore di Dio, l'uomo sempre in marcia per una maratona, una scalata (l'ultima l'altro ieri a Punta Lamarmora dove ha guidato padre Salvatore Morittu e i ragazzi della sua comunità), un pellegrinaggio.

Francesco Calledda Zigheddu, 82 anni, è anche l'ultimo campanaro di Aritzo, il suo paese natale dove rientra ogni volta che può.

Anche ieri, non appena il rintocco allegro delle campane della parrocchiale di San Michele Arcangelo chiamava i fedeli alla messa, tutti - dalle massaie affaccendate in casa ai vecchi che chiacchieravano all'ombra - hanno pensato "Zigheddu est in Aritzo". Perché non è la stessa cosa, spiega lui, "il rintocco delle campane suonate da una persona e quello azionato dal computer".

Ad Aritzo, come ovunque, ormai è appunto un congegno elettronico che avvia i rintocchi dell'ora, l'Ave Maria, le campane sciolte di mezzogiorno e la chiamata alla messa. "Quando rientro in paese, ci penso io. Ma mi piacerebbe che i giovani seguissero la tradizione: purtroppo non si fa avanti nessuno". Oggi ci penserà ancora lui, e chissà, "magari è la giornata buona, magari qualche erede lo troviamo".
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