A poche giorni dall'inizio della pesca dei ricci all'interno dell'Area marina protetta del Sinis, scattata lo scorso primo febbraio, è arrivata una sorpresa inaspettata per gli operatori. Il ministero dell'Ambiente ha fatto sapere che per la prima volta chi lavora dalla barca non avrà la possibilità di pescare una cesta in più di esemplari.
Quaranta pescatori di Cabras minacciano di restituire le licenze di pesca e occupare il palazzo comunale di piazza Eleonora d'Arborea. Tutto questo perché dallo scorso giugno, il nuovo regolamento dell'Area marina protetta del Sinis imposto dal ministero dell'Ambiente vieta l'ingresso al parco delle imbarcazioni superiori ai 12 metri.
Boom dei Giganti di Mont'e Prama, e tantissime presenze anche alle rovine antiche di Tharros e alla torre aragonese di San Giovanni. Per il complesso archeologico del Sinis il numero dei visitatori è stato da record anche nel 2017: in tutto le presenze sono state 167 mila.
"Gli amministratori di Cabras rifiutano l'aiuto di cittadini volontari ignorandoli – accusa Dario Cossu, portavoce del comitato -. Dopo un inizio di collaborazione culminata oltre un anno fa con una giornata ecologica promossa da noi, l’amministrazione non ha più risposto alle nostre richieste".