La partita giusta nel momento più difficile. O meglio, parafrasando l’allenatore Marco Gaburro, “drammatico”. Contro la Recanatese l’Olbia ritrova un successo che mancava da 50 giorni, e lo fa con molti gol.

Al di là del valore dell’avversario, che come l’Olbia è invischiato in zona retrocessione, il 4-1 del “Nespoli” certifica che per valori i galluresi non meritano il penultimo posto in classifica, dal quale con 25 punti, a -9 dall’Ancona quintultima a 6 giornate dalla fine della stagione regolare di Serie C, lottano per agganciare il treno dei playout.

Domenica si riposa per il rinvio della gara col Rimini al 3 aprile (vedi gli impegni in Nazionale di Rinaldi, Nanni e Fabbri), ma al ritorno in campo col Sestri Levante, il 30 marzo in un altro scontro diretto, i bianchi lo faranno con un altro mood.

«Serve continuità, ma credo che adesso i ragazzi abbiano ben chiaro in testa quello che possono fare», ha suggerito Gaburro ieri nel post partita con la Recanatese. Intanto, lo faranno nella consapevolezza che possono segnare per primi, e che il loro attacco vale più di quanto non dicano i numeri: prima di ieri l’Olbia aveva segnato la pochezza di 17 reti in 31 partite. Non un caso che la goleada, firmata da Montebugnoli, alla prima rete tra i professionisti, Nanni e Ragatzu (doppietta, rigore e azione), coincida la ritrovata intesa tra Biancu, Ragatzu e Nanni.

Ma non solo. «Si parla tanto di tiri in porta e di occasioni, ma tanto dipende da come arrivi a tirare in porta, dalla veemenza con cui arrivi nell’area di rigore», ha sottolineato a proposito Gaburro. Finalmente pienamente soddisfatto. «Abbiamo fatto la stessa partita in tutti i momenti della partita: magari, l’ultimo quarto d’ora, 20’, non con la forza della prima ora di gioco, ma anche dopo il pareggio – ha aggiunto il tecnico dell’Olbia – ero fiducioso, perché vedevo duelli e contrasti fatti con intensità».

La via è tracciata: non resta che proseguire così.

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