Kevin Prince Boateng, il giocatore ex Milan che oggi milita nella squadra spagnola del Las Palmas, marito della showgirl sarda Melissa Satta, si racconta ai tabloid inglesi.

Parte dall'infanzia difficile in Ghana, il centrocampista: "La regola era o muori tu o muoio io".

Poi l'esperienza all'Herta Berlino e la grande chance al Tottenham, sprecata.

"Avevo 20 anni ma sembravo un vecchio, stavo fuori fino alle 6 di mattina, pesavo 95 chili per colpa dell'alcol e della cattiva alimentazione", racconta Boateng.

"Se solo ci ripenso", rimpiange: "Sei giorni a settimana fra i night club, sempre a bere, per quasi un anno. Ho buttato via i soldi fra locali, vestiti e macchine, cercavo di comprarmi la felicità".

Poi il suo allenatore al Tottenham, Martin Jol, gli dice che non lo vuole più. "Da allora è cambiato tutto, ho imparato e sono maturato".

Il miglior momento della carriera Boateng lo ha vissuto al Milan: "Erano tutti lì, avevamo una superstar in ogni ruolo e la cosa più incredibile è che io stavo giocando".

Un episodio chiave della sua carriera calcistica è avvenuto durante un'amichevole: il Milan giocava a Busto Arsizio e Boateng, vittima di insulti razzisti, ha lasciato il campo: "Non lo rifarei, ma in quel momento non ne potevo più", dice.

Episodio che lo ha portato a tenere un discorso sul razzismo all'Onu, in quello che è stato "uno dei momenti più belli della mia vita, assieme all'incontro con Nelson Mandela".

Il migliore allenatore? "Klopp, fa sentire i giocatori importanti, morirei per lui".

© Riproduzione riservata