Tre passi indietro quanti sono i punti lasciati al Novara al Silvio Piola. Il Cagliari grande favorito soprattutto in trasferta stenta a vedersi, rimpicciolito da un atteggiamento a volte spocchioso, altre timido e impacciato. Non possono essere un caso i soli due gol su azione in quattro partite, l’assenza di tiri nello specchio della porta negli ultimi 180 minuti giocati lontano dal Sant’Elia. Ieri pomeriggio la sterilità è stata imbarazzante. Senza Di Gennaro, contando sugli esterni Farias e Joao Pedro si è regalata un’ora di gara al modesto avversario. Non solo questione di uomini ma di atteggiamento. Personale e tattico. Rastelli sta faticando a trovare un’identità tecnica. Lo dimostra il fatto che troppo spesso sta facendo giocare la squadra in modo speculare all’avversario. Significa che è lui che si adatta, lasciando che la compagine contrapposta esprima una personalità tattica coerente con le precedenti gare e chi si ritrova in nuove posizioni, senza poter affinare le intese è l’undici rossoblù. Dovrebbe capitare l’esatto contrario. Se è vero che la rosa a disposizione è superiore a tutte le altre, messa in condizione di giocare con meccanismi fluidi dovrebbe essere in grado di dare fastidio e scardinare le contromisure dell’ostacolo di turno. Regna l’insicurezza che stavolta parte dal manico, coinvolgendo giocatori che devono dimostrare la personalità che serve nel campionato cadetto. Troppi uomini spostati da una partita all’altra. Troppi spostamenti anche all’interno della stessa gara. L’ampia rosa è una risorsa se in una situazione di interscambiabilità non ci sono traumi. Invece sta diventando l’ossessione a cambiare, modificare, inventare, soprattutto sugli esterni. Cinque diversi interpreti in otto gare nella corsia di sinistra. Quattro in quella di destra. Si era partiti per avere due titolari per ogni ruolo. Quei ruoli in certi casi sono stati messi in discussione. Recuperare sicurezza, determinazione, personalità è fondamentale. Se dopo tanti proclami si dovesse verificare il livello medio, la crisi anche psicologica dell’ambiente diventerebbe una minaccia
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