È bastato sbagliare la traiettoria in cui esultare perché l'Arechi dimostrasse la "temperatura" dei campi del Sud. Il Cagliari che ha battuto la Salernitana paga con le espulsioni dello stesso Tello e di Melchiorri (dalla panchina) un'ingenuità che solo chi conosce il calcio italiano deve mettere in preventivo. Dopo il gol del raddoppio, quello che può essere definito della "tranquillità", si è scatenata la caccia all'uomo.

Sul rettangolo di gioco è comparso un mondo di persone che si è mischiato ai protagonisti. Non solo dalle panchine ma anche dal campo per destinazione. Rissa difficile da sedare. Ci sono voluti diversi minuti prima che tutto ritornasse nei canoni dello sport.

Il cartellino rosso in mano di Pairetto il deterrente, il martello del giudice che si è abbattuto per ora su Rossi e Sciaudone, calciatori della Salernitana, e, come detto, ha colpito Tello e Melchiorri che non ci saranno domenica contro la Pro Vercelli.

Un finale incandescente che ha dato ragione al tecnico Massimo Rastelli che, non a caso, si era presentato alla vigilia con una conferenza stampa insolita in cui si annunciava che non si andava a trovare Babbo Natale.

Un monito che ha svegliato la squadra, l'ha tenuta in stato di allerta e, guarda caso, appena ha ecceduto in superficialità, anche semplicemente nell'esultanza, ha pagato a caro prezzo. Un po' di carbone sotto l'albero che non guasta.

Il primato non è un regalo ma una conquista, i Santa Claus sono i Niccolò del campo (con una o due c) Barella e Giannetti che hanno sfornato i gol, non certo squadre che si danno per vinte o campi in cui si stendono i tappeti rossi.

C'è da lottare, da non abbassare la guardia, da curare con attenzione ogni piccolo dettaglio. Il primato non è da consumare con le feste ma da portare fino alla fine. La guida di Rastelli è quella giusta, scaltra, competente, critica con se stessa. Lucidità e voglia di crescere insieme che deve far diventare il Cagliari una squadra di Serie A. Buon Natale a tutti.
© Riproduzione riservata