Marvel in crisi durante la riunione annuale: dall’arresto di Jonathan Majors al disastro di “She-Hulk”
Un quadro complessivo allarmante, a cui i responsabili dovranno rimediare quanto prima con manovre convincenti e ben strutturatePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
È notizia ormai diffusa quella del malcontento dilagante fra i piani alti dei Marvel Studios, dopo i ricavi insoddisfacenti degli ultimi progetti dovuti a una costante perdita d’interesse da parte del pubblico di appassionati. Su questi aspetti, Variety ha pubblicato uno sconvolgente approfondimento che svelerebbe le varie e persistenti difficoltà a cui tenta di far fronte la casa di produzione. Scopriamo che lo scorso settembre gli executive della compagna hanno organizzato un incontro a Palm Springs per affrontare insieme la lunga serie di criticità.
Partendo dal caso di Jonathan Majors, l’attore ingaggiato per interpretare Kang il Conquistatore, si è discusso del suo arresto avvenuto a marzo 2023 dopo un litigio con la ex fidanzata. Al momento l’attore rischia fino a 12 mesi di carcere, o - in alternativa - tre anni di libertà vigilata; ma prima di procedere con un eventuale recast si attendono ulteriori sviluppi sulla vicenda, anche se i risultati sconfortanti di “Ant Man e the Wasp: Quantumania” al botteghino avrebbero già portato a ridimensionare l’importanza del personaggio all’interno del universo cinematografico. Si starebbe anche valutando l’opzione di sostituire Kang con Doctor Doom, una fonte anonima interna ai Marvel Studios affermerebbe che Marvel non ha paura di cambiare completamente direzione, anche dopo aver anticipato i suoi grandi annunci.
Si valuta inoltre il ritorno degli Avengers originali, con la possibilità di realizzare un nuovo film dopo aver fatto tornare in vita i personaggi di Iron Man e Black Widow. Nel libro "MCU: The Reign of Marvel Studios" la giornalista Joanna Robinson afferma che per “Avengers: Secret Wars” ci sarebbe in ballo il piano di coinvolgere nuovamente Robert Downey Jr. e convincere Chris Evans a ricomparire nel ruolo di Capitan America, insieme ai restanti Avengers originali.
L’assoluto disastro di “She-Hulk: Attorney at Law” è stato invece attribuito, più che alla scadente CGI, ad una mancata supervisione sullo sviluppo della sceneggiatura. La scena del flashback con la trasformazione della protagonista - infatti - era stata inizialmente pensata per il penultimo episodio, ma dopo una visione del girato da parte dei dirigenti si è deciso - per far cogliere fin da subito al pubblico l’origine del personaggio - di collocarla nel primo episodio. Ciò avrebbe comportato una mole sconsiderata di lavoro in più e un anticipo di parecchi mesi sulle scadenze per il team VFX, costretto a sistemare l’errore in post produzione con risultati bene poco soddisfacenti.
La compagnia teme anche l’ennesimo flop con l’imminente “The Marvels”, che pur essendo costato l’impressionante cifra di 250 milioni soffre già di numerosi commenti negativi rivolti alle attrici, viste le precedenti comparse in film e serie televisive dal consenso non proprio entusiasmante. Con una stima molto bassa di 80 milioni negli Stati Uniti per il suo debutto, i dirigenti son rimasti scottati dall’assenza della regista Nia DaCosta durante le fasi di post produzione e - dopo una scoraggiante proiezione di prova - han tentato di salvare il progetto con ulteriori quattro settimane di riprese. Vedremo a questo proposito quanto le contromisure si son rivelate utili.
Altro punto discusso è quello delle continue riscritture di “Blade”, annunciato al San Diego Comic-Con nel 2019 e vittima di una lunga serie di cambiamenti fra cui due registi, cinque sceneggiatori e un rifacimento completo ad appena sei settimane dall’inizio delle riprese, poi interrotte a causa dello sciopero SAG-AFTRA. La situazione pare sia andata tanto fuori controllo da sfociare in un nuovo adattamento con Blade relegato - addirittura - a personaggio secondario. Ciò avrebbe quasi indotto l’attore Mahershala Ali ad abbandonare l’ingaggio per il ruolo.
Ulteriori punti riguardano l’incomprensibile mediocrità degli effetti speciali visti in “Ant Man e the Wasp: Quantumania”, dovuti all’anticipo della sua uscita di quasi cinque mesi, e l’evidente problema di sovrapproduzione dei prodotti Marvel che viene additato - stando a una fonte anonima - all’ex CEO di Disney Bob Chapek, per aver puntato sul massimizzare il più possibile il peso del brand in tv e al cinema. Il dossier si chiude col dibattito sul licenziamento, dopo 20 anni di carriera, della responsabile agli effetti visivi Victoria Alonso. Secondo un’ulteriore fonte anonima, la Alonso è stata sfruttata a livello mediatico come capro espiatorio per il calo qualitativo riscontrato nei VFX. Un tentativo, insomma, di mascherare questioni ben più strutturali dovute alla scarsa supervisione nelle fasi di sviluppo e le necessarie misure di emergenza adottate per correggere in fretta gli errori commessi in fase di post-produzione.
Un quadro complessivo sicuramente allarmante, a cui i responsabili dovranno rimediare quanto prima con manovre convincenti e ben strutturate.
Speriamo perciò che si premi nel prossimo futuro la bontà delle idee e la cura nella loro realizzazione, scongiurando una volta per tutte l’afflusso smodato di titoli con ben poca ispirazione alle spalle.
Giovanni Scanu