In quella carcassa che è rimasta del grattacielo di via Antonini devastato dall’incendio a Milano c’è il dramma di sessanta famiglie che lì vivevano e hanno perso la loro casa.

Tra gli inquilini dell’edificio c’è anche Mahmood. Il vincitore di Sanremo 2019 viveva al nono piano del palazzo, è stato tra i primi a fuggire per mettersi in salvo dalle fiamme.

E gli haters, puntualmente, si sono scatenati sui social con post ignobili.

"Ma allora stappo una magnum, amici. Stasera non dormo, bevo alla tua Mahmood”, twitta un utente. Ancora:  "I soldini per prendersi un altro appartamento ce li avrà a Milano, giusto?".

Non manca chi fa della facile ironia utilizzando parti dei testi più famosi del cantante: “In periferia fa molto caldo”. “Brucia il grattacielo dove abitava Mahmood, ora è meglio non chiedergli ‘come va, come va’”. Altri invece danno per scontato che per Mahmood perdere una casa (e tutto quel che c’è dentro) non sia un problema, e che dunque fare il suo nome è “una mancanza di rispetto nei confronti di chi non può permettersi di comprare un’altra casa”.

Per fortuna sono molti di più i messaggi di solidarietà al vincitore di Sanremo 2019, ultimo quello di Ermal Meta, che si è scagliato contro i suoi haters: "Mahmood la casa se la può ricomprare ma voi haters che gioite di quello che è successo, la dignità non potete ricomprarla". Da parte di Mahmood invece nessuna risposta ai leoni da tastiera.

(Unioneonline/L)

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