"Il risultato dimostra che c'era la volontà di cambiare. Saremo subito al lavoro sulla raccolta dei rifiuti e le periferie dimenticate".

Paolo Truzzu, coordinatore regionale di Fratelli d'Italia, è il nuovo sindaco di Cagliari eletto al primo turno con il 50,12 per cento dei voti. Dopo otto anni di amministrazione Zedda, Palazzo Bacaredda torna nelle mani del centrodestra.

"Lasciamo da parte qualsiasi tentativo di avvelenare i pozzi. Spiace che sia stato proprio l'ex sindaco a cercare di creare polemiche sul nulla nel tentativo di recuperare qualche punto percentuale e garantire alla sua candidata di poter giocare la partita".

Negli scampoli della campagna elettorale Truzzu si è dedicato alla lettura del libro di Alessandro Lucchini "Due orecchie, una bocca", ma ora si prepara a metterlo nel cassetto "perché - assicura - avrò altre letture sulle quali concentrarmi".

Il nuovo inquilino di Palazzo Bacaredda ha 46 anni, un impiego da dipendente comunale nell'ufficio contratti, una laurea in Scienze politiche, due master - Sviluppo economico e Amministrazione del territorio -, una moglie dal 2004, due figlie adolescenti e un amore incontenibile per il Cagliari.

"Sono abbonato dal 1985, vado allo stadio da sempre".

Sarà il sindaco del nuovo Sant'Elia.

"Magari. Ho già preso contatti con la società".

Per fare il progetto manca il piano di quartiere, lo approverete a breve?

"Il primo passo sarà la convenzione per decidere sulla gestione degli spazi del Comune".

Il segreto della sua vittoria?

"Bisognerebbe chiederlo ai cittadini, credo ci fosse la volontà di cambiare, abbiamo fatto una campagna che ha abbracciato tutta la città e questa è stata la chiave del nostro successo".

Crede che l'assenza di un candidato grillino l'abbia favorita?

"Secondo me ha aiutato loro".

Perché?

"Credo che una parte dei Cinque Stelle abbia votato Ghirra e leggo in questo senso anche la polemica creata ad arte da Massimo Zedda sui vitalizi".

Ha fatto i complimenti alla sua avversaria, cercherà il dialogo in Aula?

"La mia storia è quella di una persona che dialoga con tutti, perché non dialogare con lei?".

Il suo programma disegna la città per i prossimi vent'anni, cosa cambierà?

"Cagliari sarà più verde, con più opportunità, con più cittadini, più bambini e con più lavoro".

Quanto ha influito l'aver iniziato dalla circoscrizione?

"Tantissimo, mi ha abituato a ragionare in termini concreti sulle esigenze dei cittadini senza dimenticare l'idea che la politica è visione".

Vi hanno premiato ancora una volta le periferie?

"Sì, hanno premiato noi o punito chi le ha dimenticate".

Il primo atto sarà per migliorare la raccolta dei rifiuti, come?

"Servirà promuovere una pulizia a 360 gradi, in alcune zone non si può respirare".

Ha detto che è mancato impegno nel sostenere la cultura.

"Si è parlato dell'anfiteatro ma anche dei centri d'arte, bisognerà promuovere un'offerta culturale che negli anni è stata degradata".

Quando si vedranno i primi effetti?

"Presto, spero nei primi sei mesi".

Ha già un'idea della Giunta?

"No, non definita: aspetto di analizzare i dati per capire come sarà composto il Consiglio".

Il risultato di ciascun partito avrà un peso nella composizione della sua squadra?

"In democrazia il voto ha sempre un peso".

Ha già un'idea sul nome del suo vice?

"Ne ho più di una, ci penseremo".

Potrebbe essere Giorgio Angius dei Riformatori, era questo l'accordo quando ha fatto un passo indietro?

"Sarà una delle cose di cui discuteremo".

Quando si dimetterà dal Consiglio regionale?

"Abbastanza presto, i tempi per l'insediamento sono di 20 giorni, quindi lo farò velocemente".

A che ora ha capito di aver vinto?

"Alle otto del mattino".

C'è stato un momento in cui ha temuto di non farcela?

"Durante la campagna elettorale mai. Nella notte c'era molta ansia ma non l'idea di non farcela".

Fratelli d'Italia non è mai stato così forte. Cosa succede ora?

"È il primo partito della coalizione e il secondo in città. Questo testimonia che abbiamo saputo ascoltare i cittadini e aprirci alle nuove generazioni. La creazione della lista dimostra che c'è una buona classe dirigente e adesso sentiamo il peso della responsabilità".

Ha sentito Giorgia Meloni?

"Abbiamo scambiato qualche messaggio: era molto contenta del risultato".

A chi deve dire grazie?

"Alla mia famiglia, a tutti i candidati, ai partiti che mi hanno sostenuto e ai cittadini".

La prima festa per l'elezione in quale quartiere sarà?

"Non abbiamo avuto il tempo di pensarci".

Da bambino ha mai pensato di poter diventare sindaco della sua città?

"No, ma quando mai?".

Potrebbe essere più felice di così?

"Lo sarò tra cinque anni".

Mariella Careddu
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