Il faccia a faccia non c’è stato. Ormai tra Renato Soru e Alessandra Todde il duello – interno al centrosinistra – è a distanza. La polemica è esplosa questa mattina. 

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In serata, mentre la candidata del campo largo si dirige a Tramatza per un incontro politico, arriva la nuova presa di posizione. Dovrebbe essere una versione su quanto accaduto nelle ultime ore. Ci sono anche accuse. 

«Soru», è l’attacco, «ha accusato la coalizione di centrosinistra di aver reso pubblico il nostro incontro. Falso, falsissimo. Renato oggi ha detto cose gravi». Poi la ricostruzione. 

«Ho incontrato Soru dopo molti anni lo scorso febbraio a Nuoro in occasione della presentazione del libro di Massimo Dadea dove ci siamo confrontati pubblicamente sui 5 anni della sua giunta. E in quell’occasione», sottolinea l’esponente del M5s, «ho detto chiaramente cosa non ha funzionato e quale fosse la mia visione di Sardegna».

Si arriva a fine agosto, quando «mi ha chiesto lui un incontro in cui da vicepresidente del M5S ho ribadito quale fosse la posizione del M5S al tavolo di coalizione. Non ho mai detto a Soru che il mio nome era già stato deciso mesi prima, che la coalizione non avrebbe mai fatto le primarie o che sarei stata imposta da Roma. Mai». 

Soru, rileva Todde, «continua a ripetere che devo fare le primarie. Ma perché non spiega mai che tipo di percorso è stato fatto in questi mesi da tutte le forze al tavolo di coalizione? Di primarie si è parlato tanto e a lungo. E le forze politiche hanno deciso». Di non farle, e le forze del campo largo si sono concentrate su di lei come candidata alla presidenza della Regione. Lo stesso ruolo a cui ambisce Soru, che si è portato dietro Liberu, Progressisti e +Europa. 

«Perchè Renato non dice mai che l’unico politico che si è presentato a Roma per discutere con la propria segreteria non sono io, ma è proprio lui?», attacca Todde,  Perché Renato non dice mai che tutti i partiti al tavolo hanno deciso che fosse il momento di una donna a guida della coalizione indicando me come candidata? Perché non si analizza mai il fatto che abbandonare un tavolo quando non si condividono le conclusioni nate da un percorso democratico, non è democrazia?».

Il tenore delle dichiarazioni si fa sempre più ficcante: «In questi giorni risulta che Renato sia andato a discutere in ben altre case private», è la stilettata di Todde. Si riferisce alle notizie su un incontro, mai smentito, tra Soru e Antonello Peru, nella casa dell’esponente del Grande centro. 

«Renato dice che sono una donna incompetente?», si chiede Todde, per rispondere che  «per me parlano numeri e fatti. Ma sono abituata a uomini che guardano dall’alto verso il basso le donne. Continuo a testa alta per la mia strada». 

La pentastellata si dice molto colpita da una consapevolezza: «Renato Soru non parla mai di centrodestra. Non parla mai di chi sono i veri avversari. Non parla mai di questa giunta che ha lasciato il deserto in Sardegna. Non parla mai di questa destra che ha tradito la Sardegna. Ma continua ad attaccare me mentre io continuo a tendere la mano». 

Il dialogo, assicura, non è chiuso per sempre, «ma così non ci può essere». 

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