Un attacco alla specialità dell’Isola. È in questo modo che Renato Soru, candidato governatore della Coalizione sarda, ha definito il progetto dell’autonomia differenziata. Lo ha fatto nel corso dell’incontro “La Sardegna di oggi e del futuro”, a Pozzomaggiore: «La destra al governo», dice il patron di Tiscali, «vuole distruggere lo Statuto di autonomia del 1948, non possiamo consentirlo».

Secondo Soru, infatti, la riforma andrebbe nella direzione opposta rispetto alle esigenze della regione: «La Sardegna avrebbe bisogno di maggiori autonomia e competenze e invece il governo di destra porta avanti un progetto l'autonomia differenziata che è un attacco alla nostra specialità. Abbiamo bisogno di guidare noi le politiche in tema di trasporti, di energia, di gestione dei beni culturali. Servono maggiori competenze», aggiunge, «per costruire con le nostre mani un futuro diverso per la Sardegna e invece a Roma ce le negano tutte. Però, l'ha detto Calderoli, stanno pensando di creare il ministero delle Isole, che non si sa bene a cosa servirebbe e fa pensare al viceré delle Indie. A fronte di queste idee poi mettono pochi spiccioli nel Fondo nazionale per l'insularità».

Poi il candidato della Coalizione sarda punta il dito contro i suoi sfidanti: «E chi andrà a Roma ad aprire una vertenza con lo Stato: Truzzu, Todde? Pensate che chi è stato nominato dai partiti romani poi avrà la forza di difendere i bisogni della Sardegna? Ecco perché c'è bisogno di una ripartenza della nostra politica. In tutte le regioni europee che hanno una forte identità di popolo, una lingua, una storia, una cultura», conclude, «ci sono partiti che mettono al centro l'interesse di quel popolo. Succede in Catalogna, nei Paesi baschi, ma anche in Valle d'Aosta e nell'Alto Adige. Questo finora invece non è avvenuto in Sardegna: tanti anni fa ci fu il Partito sardo d'azione di Mario Melis, ma quella spinta propulsiva e ideale si è ormai esaurita».

(Unioneonline)

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