Prima il programma, poi i nomi. Che devono essere scelti in Sardegna  e non a Roma. Il Grande centro torna alla carica e striglia gli alleati (naturali?) del centrodestra, ancora in alto mare sulla scelta degli assetti da proporre agli elettori sardi in vista delle prossime elezioni regionali. 

Il movimento promosso da  Antonello Peru e Stefano Tunis (Sardegna al centro venti 20) che mette insieme forze centriste, autonomiste e civiche, prende di nuovo posizione con una nota: «Nelle altre forze politiche sembra che ci sia una inversione delle priorità»,  sottolinea il coordinatore Peru, «prima si pensa al nome da proporre. A pochi mesi dalle elezioni l'unico manifesto politico contenente punti programmatici è quello presentato da noi».

Dito puntato contro il «Psd'Az, che  dice oggi chiaramente che per loro il perimetro dell'alleanza dipenderà dalla scelta sul candidato»,  aggiunge Peru. Mentre «nei giorni scorsi Matteo Renzi ha dichiarato che in Sardegna Italia Viva sceglierà con chi stare dopo che ci saranno i candidati e non sulla base dei programmi per la nostra isola».

Secondo i centristi «il presidente deve essere la guida migliore per fare tutto quello che verrà inserito nel programma di governo. Deve avere capacità, autorevolezza ed esperienza sull'attività gestionale che gli deriva anche dalla sua vita professionale». 

Infine, conclude, «non vogliamo più sentire parlare di equilibri nazionali, dobbiamo essere noi sardi qui in Sardegna a decidere chi sarà il candidato che dovrà rispondere esclusivamente ai cittadini e alla coalizione, non certamente ad una sigla politica».

(Unioneonline/E.Fr.)

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