Siamo alla quarta chiama, da oggi bastano 505 grandi elettori per eleggere il nuovo presidente della Repubblica.

Sembrano stoppate le ambizioni del centrodestra di eleggere un candidato di area, magari con l’appoggio di 5 Stelle o Italia Viva. Così scendono le quotazioni di Casellati dopo il no di Letta, Renzi e Conte e salgono quelle di Pier Ferdinando Casini, che sarebbe il trionfo di Matteo Renzi.

Probabilmente neanche oggi avremo il nuovo Capo dello Stato, ma è in queste 24 ore che si giocano le trattative che – parola di Letta – porteranno domani alla fumata bianca.

Le voci di Salvini che ci prova con Sabino Cassese sono state smentite. Il costituzionalista non piace ai 5 Stelle e ha 86 anni. Così il confronto tra Salvini, Letta e Conte verte su tre nomi: Casini, appunto, Mario Draghi e Elisabetta Belloni, diplomatica oggi alla guida del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza.

Il leader della Lega è di fronte a un bivio: tenere unita la maggioranza di governo (con uno come Casini, appunto, che però lo allontanerebbe da Giorgia Meloni e neanche piace ai 5 Stelle) o cercare la spallata da destra, strada sempre più difficile da percorrere. Più di qualcuno, soprattutto tra M5S e Pd, spera che vadano a vuoto anche la quarta e la quinta votazione, per arrivare alla richiesta di un bis che Mattarella ha più volte respinto.

Ieri il Capo dello Stato uscente ha incassato 125 voti, 114 quelli ottenuti da Crosetto, candidato di bandiera di FDI che ha doppiato il numero di grandi elettori del partito della Meloni.

(Unioneonline/L)

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