Le scintille di una campagna elettorale non ancora partita si accendono sul maialetto. A beccarsi a distanza sono il segretario regionale del Pd, Piero Comandini, e il presidente del Partito Sardo d’Azione, Antonio Moro.

Il primo nella serata di ieri era  a Tramatza, all’assemblea regionale del partito, che ha votato il decalogo con i criteri per la scelta del candidato governatore per il centrosinistra. Il secondo, invece, è reduce dalla convention sardista di ieri mattina alla Fiera di Cagliari: qui il governatore Christian Solinas ha rivendicato il suo diritto a far sì che la coalizione di centrodestra si presenti alle Regionali con una guida sardista. Ed è sempre qui, nel piazzale all’esterno del padiglione, che sono stati arrostiti numerosi maialetti per lo “spuntino” alla fine dei comizi, al quale hanno partecipato i duemila (secondo gli organizzatori) partecipanti. 

La parte enogastronomica della convention sardista ha scatenato la reazione di Comandini, che durante la riunione della direzione dem ha detto: «Ci servono alleanze», ha spiegato ai suoi, «certo, potremmo fare come Solinas che per portare 1500 persone alla Fiera deve arrostire 2000 maialetti. Noi però non arrostiamo, non partecipiamo agli spuntini: siamo un’alternativa seria». 

Una stilettata che ha scatenato la reazione del presidente sardista Moro, assessore ai Trasporti, che ha affiancato Solinas sul palco: «Voglio comunicare al segretario del partito “dicesi” democratico», replica sui social, «che alla Fiera erano presenti oltre 2000 sardisti, portati soltanto dal loro entusiasmo e dal loro orgoglio. Il popolo sardista, al pari di quello di tutti gli altri partiti, credo meriti sempre il rispetto dei dirigenti e dei rappresentanti nelle istituzioni, qualunque sia la forza politica che essi rappresentino». Poi la contromossa dialettica: «In ogni caso, Comandini stia sereno e sappia che i sardisti che lui dipinge come affamati più di cibo che di politica, continuano a preferire l’arrosto al bollito, e che pertanto la sua incolumità è salva». 

Da post a messaggio. Letto Moro sui social, Comandini rilancia: «Il Presidente del Psd'Az  perde la sua capacità di ironia e di lettura, e visto che se la prende tanto forse un po’ la coda di paglia ce l’ha». 
Il segretario Pd prende le distanze dall’ipotesi di «offendere il popolo sardista e il sardismo, di cui ho molto rispetto.  Per la sua storia e la su tradizione. La vera offesa, l’offesa maggiore arriva indistintamente a tutti i sardi da chi ha portato questa gloriosa storia a Pontida. La mia dichiarazione», conclude, «ha semplicemente sottolineato che abbiamo modi diversi di aggregare il nostro popolo, c’è chi lo fa con arrosti e spuntini chi invece lo fa e basta perché ciò che conta non è il metodo di cottura ma la qualità della materia prima che può essere arrostita, bollita e perfino... “stufata”».

(Unioneonline/E.Fr.)

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