La legislatura è finita e la sconvocazione dell’Aula con all’ordine del giorno le mozioni dell’opposizione sugli ospedali è la dimostrazione. È la teoria delle minoranze in Consiglio regionale che oggi hanno condannato il modo di operare della maggioranza.

«Un fatto gravissimo - spiega il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau - una seduta convocata su un ordine del giorno concordato in conferenza dei capigruppo e che viene sconvocata per mancanza di un accordo nel centrodestra che si mostra ancora una volta diviso su argomenti essenziali».

L’opposizione chiede il ritiro delle due delibere perché «la realizzazione di nuovi ospedali deve essere decisa dal Consiglio regionale con una modifica della rete ospedaliera tuttora in vigore». Ganau sostiene che «ancora una volta il ruolo del Consiglio è svilito».

Quanto alla decisione del presidente Pais di annullare la seduta di oggi, da ex presidente dell’Assemblea Ganau ammette di «comprendere le ragioni politiche, ma non condivido dal punto di vista regolamentare una sconvocazione motivata dal fatto che non c’è una maggioranza coesa. Questo non è previsto».

Per Eugenio Lai (Alleanza rossoverde) «la maggioranza non ha più i numeri per governare e costringe il Consiglio alla stasi totale».

Alessandro Solinas (M5S) registra «un ulteriore episodio che denota il distacco della Giunta dalla realtà, che ci fa capire il livello di bulimia del potere del governatore che esautora qualsiasi Aula istituzionale e dal nulla decide di realizzare quattro nuovi ospedali senza ascoltare i territori».

Francesco Agus (Progressisti) ha ricordato che «la prerogativa del presidente dell’Assemblea di sconvocare il Consiglio è legata a calamità naturali. La realtà è che la calamità vera è questa maggioranza». 

Arriva anche la reazione della Cgil: «Il rinvio della seduta del Consiglio regionale deciso unilateralmente e come conseguenza delle divisioni nella maggioranza, rappresenta una ferita alla qualità della vita democratica e un vulnus a cui occorre porre rimedio». Queste le parole del segretario generale Fausto Durante, secondo il quale «il libero dibattito nelle assemblee elettive e la possibilità di valutare le scelte di governo, anche mettendole esplicitamente in discussione non possono essere considerati come concessioni nelle mani delle maggioranze di turno ma devono essere prerogative del libero confronto democratico».

La Cgil evidenzia inoltre un paradosso: «Della delibera sui nuovi ospedali non si deve discutere, dato che la stessa maggioranza sul tema è profondamente divisa, ma nel frattempo l’iter di realizzazione va avanti attraverso l’attribuzione di incarichi per gli studi di fattibilità». Una situazione inaccettabile per il segretario Durante: «Se avessero rispetto delle dinamiche democratiche il presidente Solinas e la giunta regionale bloccherebbero immediatamente tutti i procedimenti collegati fino a quando il Consiglio non avrà potuto dibattere e decidere».
 

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