Lo hanno deciso 27.273 militanti, su un totale di 125.018 aventi diritto al voto.

Il Movimento 5 Stelle correrà da solo alle regionali del 26 gennaio di Emilia-Romagna e Calabria.

Una batosta per Luigi Di Maio, che nonostante in queste ore non si sia esposto sulla decisione giusta da prendere, avrebbe fatto volentieri il regista di quella "pausa elettorale" su cui gli iscritti erano chiamati a votare.

E invece no, per la prima volta nella storia del Movimento 5 Stelle la base degli attivisti ha sconfessato una decisione dei vertici. I militanti vogliono esserci anche se i sondaggi non mostrano un grande stato di salute per il Movimento 5 Stelle.

Una decisione che potrebbe indebolire il candidato del Pd, Stefano Bonaccini, impegnato in un duro testa a testa con la leghista Lucia Borgonzoni. E, di conseguenza, se i giallorossi perderanno anche l'Emilia-Romagna, che potrebbe avere ripercussioni anche sul governo.

Di Maio sceglie di mostrarsi fiducioso: "Ripercussioni? Non non ce ne saranno. Non votiamo su Rousseau perché tutti i nostri parlamentari e i consiglieri hanno chiesto di non allearci", ha detto.

Ma non tutti la pensano così: "I militanti 5Stelle hanno sfiduciato Di Maio e Grillo, e con loro il governo contro natura col PD. Le porte della Lega sono aperte a chi vuole davvero il cambiamento", ha commentato immediatamente Matteo Salvini.

"Gli iscritti - ha detto invece Di Maio - ci hanno dato un mandato chiaro e fortissimo: dobbiamo partecipare alle elezioni regionali con tutte le nostre forze ed è quello che faremo. Ora c'è una cosa sola da fare: mettersi a pancia a terra e dare il massimo per queste due regioni".

(Unioneonline/D)
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