In Consiglio la legge sulle nuove Province, ma è polemica
La transizione verso il futuro sistema degli enti locali (sei province e due città metropolitane) è all’esamePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
La transizione verso il nuovo sistema degli enti locali (sei province e due città metropolitane) è all’esame dell’Aula. Il ddl è il primo punto all’ordine del giorno della seduta di oggi che comprende anche le mozioni per la richiesta di referendum contro l’Autonomia differenziata.
Respinto il ricorso del Governo da parte della Consulta, e in vista delle elezioni di secondo livello da indire entro il 30 aprile 2025, la strada per la costituzione delle nuove province è spianata.
Ma è polemica, e l’opposizione - per voce di Fausto Piga (FdI) - parla già di «poltronificio Todde» perché il provvedimento prevede undici nuove nomine: 8 di amministratori straordinari per i nuovi enti così come individuati nella riforma del 2021 (cioè per le province di Nuoro, Oristano, Gallura, Ogliastra, Sulcis Iglesiente, Medio Campidano, Città metropolitana di Sassari e Città metropolitana di Cagliari), e tre di commissari straordinari per le vecchie Province di Nuoro, Sassari e Sud Sardegna. «Ci interessa ridare gambe alla democrazia per non avere più scuole pericolanti e strade pericolose», ha dichiarato il relatore di maggioranza Salvatore Corrias (Pd).
Per il relatore di minoranza Paolo Truzzu (FdI) «l’unico effetto di questa legge è quello sostituire gli attuali amministrazioni con altri soggetti, aumentando il numero non il modo per garantire i diritti delle nostre comunità».