Nell’ambito di un incontro nella cittadina mineraria di Guspini, oggi al Teatro Murgia, le associazioni ambientaliste WWF, Legambiente, Greenpeace e Kyoto Club hanno consegnato alla candidata presidente della Regione Sardegna del campo largo, Alessandra Todde, un documento contenente l’appello per attuare la transizione energetica in maniera innovativa.  L’incontro ha visto la partecipazione attiva di rappresentanti delle comunità locali e degli enti pubblici, in una sala gremita.

«Il documento sarà consegnato anche agli altri candidati presidente alle imminenti elezioni regionali in Sardegna, Paolo Truzzu, Renato Soru e Lucia Chessa», dichiara Vincenzo Tiana di Legambiente e rappresenta, in quattro punti chiave, un appello urgente per promuovere la transizione energetica in modo innovativo e sostenibile, ribadendo che «è l'ora delle rinnovabili, col metano non si va lontano!».

«Chiudere in pochi anni le centrali termoelettriche a carbone e da derivati del petrolio e contrastare allo stesso tempo qualsiasi progetto di nuove infrastrutture a gas naturale, combustibile fossile fortemente climalterante e sono assolutamente da respingere programmi ampiamente scaduti come la ipotetica dorsale sarda del metano, un investimento di alto costo ambientale e finanziario, che irrigidirebbe il sistema e ritarderebbe di decenni la Transizione», scrivono nel primo punto.

Il documento ribadisce che sole, vento, acqua e paesaggio sono beni comuni che appartengono a tutta l'umanità e alle future generazioni. Pertanto, si sottolinea l'importanza di assegnare la dovuta importanza alla creazione di opportunità imprenditoriali e occupazionali legate alle energie rinnovabili nei territori interessati. Marcello Fanari, assessore con delega alle politiche energetiche a Guspini, ha sottolineato l’importanza di coinvolgere le amministrazioni comunali e le comunità locali per garantire una transizione equa ed efficace.

Le associazioni sostengono che gli obiettivi del Green Deal europeo e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza richiedano un’accelerazione della transizione energetica nei prossimi anni. Questo implica la chiusura delle centrali termoelettriche a carbone e la riduzione dei progetti di infrastrutture legate ai combustibili fossili.

Il secondo punto afferma che si debba «puntare sull’approvvigionamento al 100% da fonti rinnovabili al 2050 come opportunità per attuare un salto tecnologico che proietterà la Sardegna nel futuro, attuando anche le scelte energetiche necessarie per una giustizia climatica per le giovani generazioni». Si richiama quindi l'attenzione sulle conseguenze della crisi climatica sulla regione mediterranea e sulla Sardegna, sottolineando che rallentare la transizione sarebbe controproducente.

Negli altri punti, ciò che emerge è un invito ad accelerare l'iter autorizzativo per la realizzazione dell'elettrodotto Tyrrhennian LINK Sardegna-Sicilia-Continente, fondamentale per l'attuazione del phase-out dal carbone oltre a dover necessariamente «superare la logica della legislazione emergenziale e dei commissariamenti, nonché la retrograda proposta di moratoria e gestire una transizione energetica di qualità nei tempi giusti (adesso)». Si sottolinea, quindi, l'importanza di pianificare in modo rigoroso l'inserimento paesaggistico di queste infrastrutture e di coinvolgere attivamente le comunità locali nel processo decisionale.

«In estrema sintesi - scrivono le associazioni - gli impianti sia eolici che fotovoltaici devono porsi la missione di “accrescere il Capitale Naturale” del territorio interessato. Siamo dunque obbligati a cercare una “nuova alleanza” tra paesaggio ed energia. Dobbiamo progettare insieme i nuovi paesaggi energetici della transizione, considerandoli come quei “beni comuni” che in effetti sono, e costruendo attorno ad essi alcune delle politiche e delle strutture fondamentali della governance territoriale. E per progettare e pianificare interventi che possano essere accolti e non rifiutati dalle comunità, non c’è altra strada che il loro pieno coinvolgimento e cointeressamento collettivo».

In conclusione, il documento rappresenta un appello urgente ai candidati presidente della Regione Sardegna affinché si impegnino con determinazione e innovazione nella promozione della transizione energetica verso un futuro sostenibile e libero dalle fonti fossili.

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