Sono 15 in totale i consiglieri regionali il cui destino è appeso a una decisione del Tar di Cagliari, che potrebbe arrivare proprio tra poche ore.

Il tribunale, dopo la discussione di ieri, sta valutando le adesioni tecniche per il voto di febbraio.

La Lega trattiene il fiato, perché in bilico ci sono tutti i suoi otto consiglieri (più due esponenti del Misto e cinque dei Progressisti).

Tutto è partito dal ricorso elettorale presentato da Antonio Gaia, Pierfranco Zanchetta e Marzia Cilloccu.

"Le dichiarazioni delle sette liste che andiamo a contestare (Lega, Sardegna civica, Fortza Paris, Sardegna in Comune, Futuro Comune, Noi la Sardegna, Energie per l'Italia, ndr) hanno solo una facciata formale, ma non c'è stata adesione - ha sottolineato ai giudici Antonio Gaia -. I soggetti che hanno fornito l'appoggio sono rimasti negli stessi partiti di appartenenza. L'articolo sette dello statuto del Psd'Az, ad esempio, recita che la qualifica di sardista incompatibile con l'iscrizione o adesione a qualsiasi altro partito".

Se accolto, il ricorso modificherebbe la composizione del Consiglio regionale, facendo saltare un quarto degli eletti. In quel caso non sono automatiche nuove elezioni, potrebbero essere reintegrati consiglieri estromessi. "La volontà popolare - ha detto Gaia - verrebbe rispettata, visto che il presidente Christian Solinas rimarrebbe con il 46 per cento dei voti. Cambierebbero semplicemente gli assetti interni".

Se non sarà emessa oggi, la sentenza potrebbe slittare di dieci giorni.

(Unioneonline/D)
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