Sedici pagine in tutto, su carta intestata del Viminale, la memoria difensiva presentata dal ministro dell’Interno Matteo Salvini sul caso Diciotti, e che è in corso di esame dalla Giunta per le Immunità del Senato.

Alla memoria sono stati allegati anche due documenti firmati, rispettivamente, dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, e dal vicepremier Luigi Di Maio con il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli.

La memoria di Salvini spiega come la vicenda sia stata "un'iniziativa del governo italiano coerente con la politica dello Stato sui flussi migratori, peraltro risultante anche dal contratto di Governo, che non può essere svilita come mera presa di posizione politica avulsa dal contesto generale delle strategie governative, specialmente in occasione di un salvataggioavvenuto solo per far fronte alle omissioni di Malta".

Il documento, dopo aver citato anche le fonti che testimoniano, di fatto, il dirottamento della nave dalle autorità maltesi verso l'Italia, "dimostra in maniera netta come ogni azione del titolare del Viminale abbia avuto esclusivamente una finalità di pubblico interesse", scrive Salvini.

Nelle sedici pagine la ricostruzione dei momenti salienti dell'arrivo dei migranti da Malta in Italia, con un delicato passaggio sulla responsabilità in merito agli oneri di prima accoglienza che sono sempre stati in capo al governo maltese anche quando la Diciotti aveva già attraccato a Catania il 20 agosto 2018.

Fra i vari punti evidenziati dal leader della Lega, l’ordine pubblico "che il ministro dell'Interno ha il dovere, prima ancora che il potere, di tutelare".

"Tutti leggano le carte - ha quindi affermato - non chiediamo favori e aiutini a nessuno. Ricordo che non si voterà se Salvini è colpevole o innocente. Bisognerà capire se l'ho fatto nell'interesse del Paese".

LA DIFESA DI CONTE - Secondo quanto riportato dal premier Conte nel suo documento, le azioni portate avanti dal ministro dell'Interno Matteo Salvini "si pongono in attuazione di un indirizzo politico-internazionale, che il Governo da me presieduto ha sempre coerentemente condiviso fin dal suo insediamento. Di questo indirizzo, così come della politica generale del Governo, non posso non ritenermi responsabile, ai sensi dell'articolo 95 della Costituzione".

PIETRO GRASSO - Gli allegati alla memoria difensiva presentata da Matteo Salvini "sono irricevibili da un punto di vista procedurale e si impone la trasmissione di questi atti al tribunale dei ministri perché la partecipazone del Governo non era conosciuta al tempo": queste le parole del senatore Pietro Grasso al termine della riunione della Giunta di questa mattina. Un'altra riunione si terrà verosimilmente stasera, e discuterà della ricevibilità degli allegati, contestata da Grasso. "A norma di regolamento le memorie in questi casi provengono dagli interessati e invece gli allegati sono stati firmati da Di Maio e Conte", ha spiegato.

(Unioneonline/v.l.)
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