Sogna di rimettere in piedi il centrodestra di un tempo, anche se deve fare i conti con l'ascesa del suo alleato-avversario: «Nessuna sfida tra me e Salvini», chiarisce Silvio Berlusconi, che sbarcherà in Sardegna domani, proprio subito dopo il leader della Lega. «Il centrodestra è l'unico futuro possibile in Sardegna e in tutta Italia». Ottantadue anni e una grinta ritrovata: il programma è da definire nei dettagli, ma in due giorni il fondatore di Forza Italia visiterà i Comuni del collegio delle suppletive alla Camera di Cagliari. «Domenica si deve tornare a votare per colpa del Movimento Cinque Stelle». E dietro l'angolo ci sono le Regionali: «Christian Solinas rappresenta la giusta sintesi nel centrodestra tra esperienza e rinnovamento».

Berlusconi e Salvini, la strana coppia: in Sardegna alleati, a Roma avversari.

«Non è una gara tra Berlusconi e Salvini. Veniamo entrambi in Sardegna per sostenere una candidata della coalizione di centrodestra. È una scelta logica, naturale, visto che alle elezioni politiche ci siamo presentati insieme e fra poco ci presenteremo insieme alle Regionali. In Sardegna come in tante altre regioni italiane, per vincere e governare».

Di Maio dice che il leader della Lega fa un grande errore a riavvicinarsi a lei.

«Di Maio dice cose che non vale la pena commentare. Farebbe meglio a riflettere sul fatto che i sardi sono costretti a tornare a votare perché il deputato scelto dai Cinque Stelle in questo collegio ha preferito andare in barca a vela piuttosto che lavorare in Parlamento, dove non ha praticamente mai messo piede. Questo è il normale rispetto dei grillini nei confronti degli elettori».

Come farà a strappare Salvini all'abbraccio col M5S?

«Saranno gli accadimenti a deciderlo. Ogni giorno c'è una ragione in più, un problema in più sul quale Lega e Cinque Stelle la pensano in maniera diversa, anzi opposta».

Ma il centrodestra ha ancora un futuro con il vecchio schema?

«Il centrodestra rappresenta i valori e gli ideali del pensiero occidentale ed è l'unico futuro possibile del nostro Paese e dell'Europa. Per queste ragioni dovunque ci presentiamo uniti vinciamo. Sui grandi temi il centrodestra ha lo stesso programma, dalla riduzione della pressione fiscale, alla sicurezza, alle grandi opere che sono assolutamente da realizzare. Tutti i sondaggi dicono che, se si votasse oggi, il centrodestra conquisterebbe la guida del Paese. Io però confido che a questo si possa arrivare anche per via parlamentare nei prossimi mesi».

Forza Italia compie 25 anni: è un progetto sempre attuale?

«Assolutamente sì. Forza Italia è nata nel 1994 per salvare il Paese da una sinistra comunista, statalista e giustizialista. Oggi è di nuovo tempo di chiamare a raccolta la parte migliore del Paese contro una nuova sinistra, altrettanto statalista e giustizialista, ma più pericolosa di quella di allora per la sua totale incapacità e inesperienza. Nel 1994 abbiamo sventato quel pericolo, dobbiamo farlo anche adesso. E solo noi possiamo farlo, non certamente il Pd prigioniero di troppe contraddizioni».

La Sardegna in queste settimane è una palestra importante: suppletive alla Camera e Regionali nell'arco di un mese.

«In passato la Sardegna ha saputo cogliere e anticipare le tendenze politiche nazionali. Sono convinto che questa "nostra" isola (la considero la mia seconda patria) saprà farlo anche questa volta».

Domenica si vota nel collegio di Cagliari per sostituire Andrea Mura. Crede che la Lega sosterrà con convinzione la candidatura di Daniela Noli, voluta da Forza Italia?

«Non ho dubbi al riguardo. Gli elettori della Lega sanno rispettare i patti, e hanno anche tutto l'interesse di dimostrare che il centrodestra è forte e vincente».

In Sardegna il candidato per le Regionali l'aveva sempre scelto Forza Italia: stavolta è stata la Lega a indicare Christian Solinas.

«Vede, questo modo di ragionare non è il mio. Noi abbiamo cercato, come sempre, il candidato migliore: non solo per vincere, ma anche per governare al meglio la Regione per cinque anni, dando ai cittadini e agli elettori sardi le risposte che si attendono e meritano. Christian Solinas rappresenta la giusta sintesi tra esperienza e rinnovamento».

Come si è arrivati a convergere sull'esponente del Psd'Az?

«Scegliendo lui, i sardi sanno di poter contare su una figura di nuova generazione, senza correre il rischio di trovarsi il giorno dopo al timone dell'Isola un dilettante. Il nostro candidato ha compiuto un percorso di professionalità amministrativa e di maturazione politica ed è pronto per quel ruolo. È una scelta fatta in Sardegna, che abbiamo tutti condiviso e che rappresenta la nostra volontà di caratterizzare la linea di Forza Italia, con un forte e coraggioso spirito autonomista».

La Sardegna chiede il riconoscimento dello svantaggio dell'insularità.

«È la questione decisiva dei prossimi anni. Una parte del fascino della Sardegna deriva proprio dalla sua condizione di isola. Questo ha permesso ai sardi di conservare una cultura e un'identità forti, dentro una natura straordinaria. Ma ne hanno di conseguenza pagato un prezzo altissimo, in termini di isolamento, di disagi, di costi. È ora di cambiare».

L'incertezza sulla continuità territoriale è un nervo scoperto: ora è spuntato anche il monopolio di Alitalia.

«Lo Stato deve garantire a chi vive in Sardegna le stesse opportunità di tutti gli altri cittadini italiani, assicurando la continuità territoriale: un ponte sempre aperto per i sardi, che hanno il sacrosanto diritto di muoversi su tutto il territorio nazionale, ma anche per portare più visitatori nell'Isola e rafforzare l'economia».

I costi esagerati dell'energia limitano lo sviluppo della Sardegna.

«È indispensabile abbattere i costi dell'energia per rilanciare l'industria, attrarre investimenti e arrivare a un traguardo ambizioso ma necessario: il riconoscimento della "zona franca". È altresì urgente intervenire su un servizio pubblico essenziale come quello della sanità. Ecco: questo è ciò che dovrà innanzitutto fare la nuova gestione regionale. È arrivato il tempo di andare avanti, oltre lo Statuto e l'autonomia, per migliorare assolutamente la vita dei singoli, delle famiglie, delle imprese, della comunità della Sardegna».

Sta scaldando i motori per candidarsi alle Europee?

«Posso solo dire che alle Europee, che sia candidato o meno, sarò in campo alla guida di Forza Italia con il massimo impegno, come sempre. Saranno elezioni decisive per il futuro dell'Europa e non solo, per definire verso quale Europa stiamo andando».

Un'Europa che scricchiola da troppo tempo.

«Io credo in un'Europa che conti nel mondo, che unisca le sue forze militari, cosa che invece sinora non è stata possibile. Un'Europa che, come potenza militare, possa sedersi al tavolo delle altre potenze, per decidere con loro le vicende del mondo».

Giulio Zasso

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