Squilli di trombe, rulli di tamburi. Ma occhio alle stonature perché la colonna sonora è quella che accompagna la più sgangherata compagnia del carnevale oristanese. Dopo tre anni di assenza torna la Sartiglia degli asini, goliardica manifestazione che fa il verso alla storica giostra equestre.

Antonio Madeddu, presidente della Giara Oristanese e organizzatore dell’evento, ha già sciolto gli indugi e nominato la pariglia che animerà il pomeriggio di sabato 10 febbraio. Sarà il trentunenne Alessandro Ecca ad indossare il cilindro, al suo fianco due veterani della corsa: Beraldo Murru nei panni di segundu e Salvatore Casula, terzu cumpoi, anche se a qualcuno saranno più familiari con i soprannomi “Fasoeddu”, “Zigo Zago” e “Topo”.

“Dopo la lunga pausa abbiamo pensato fosse il momento di tornare a riempire il carnevale cittadino con Su Sattilliu a moenti - spiega Madeddu - ci sarà da divertirsi”.

Sono una ventina i cavalieri che comporranno l’irriverente corteo. Come tradizione richiede, ad aprire la manifestazione sarà il bando, pronunciato da Peppe Zucca che, per la cronaca, vestirà anche i panni della giudicessa Eleonora d’Arborea. Dopo la vestizione, nel quartiere di sant’Efisio, tutta la compagnia si trasferirà in via Mazzini per dare il via alla corsa. La prima discesa, dopo l’incrocio delle spade, ovviamente sarà quella del capocorsa che, con tre edizioni all’attivo e zero stelle centrate, avverte: “fino a quando non coglierò il bersaglio non cederò la spada a nessun cavaliere, preparatevi ad attendere”.

Il trio è ben affiatato, d’altronde l’esperienza non manca. “Per me è la nona Sartiglia” - fa sapere Beraldo Murru, componidori nell’ultima edizione del 2020, quando andò a segno per ben due volte conquistando la stella d’oro. Difficile, però eguagliare il primato di Salvatore Casula che da quando ha iniziato la sua avventura “a moenti” non sbaglia un colpo. “Nel 2010, da capocorsa, ho conquistato la stella di platino: tre centri in una giornata. La seconda volta col cilindro, nel 2018, ne ho colte due”. A quale velocità poco conta, l’importante è brindare con una buona vernaccia. Poco meno di due mesi all’appuntamento, ma per le prove è ancora presto e pure il look è ancora da definire. Una cosa è certa: “Dedicheremo questa edizione ad una caro amico scomparso di recente - osservano - Giampaolo Sanna, già capocorsa della Sartiglia degli asini, meglio noto nell’ambiente con il nomignolo “Spaventino”.

Marianna Guarna

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