L o scorso dicembre in Israele è morto all'età di 93 anni Simcha Rotem, l'ultimo sopravvissuto degli eroi del ghetto di Varsavia. Nome di battaglia Kazik, aveva 17 anni quando tra aprile e maggio del 1943, con un manipolo di giovani, per dieci giorni tenne in scacco le SS naziste.

Armati solo con qualche pistola e di bombe molotov, erano appena 220 militanti dell'Organizzazione ebraica combattenti creata nel ghetto per un'impossibile rivolta contro i nazisti che avevano dato il via all'operazione finale. L'ordine era di uccidere sul posto o deportare tutti gli ebrei che, a decine di migliaia, rastrellati da ogni parte della Polonia, venivano rinchiusi nel quartiere della capitale circondato da un muro e filo spinato. In breve dovevano essere trasferiti nel lager di sterminio. E il ghetto distrutto, come ci mostra lo straordinario film “Il pianista” di Steven Spielberg. Ma con grande sorpresa le SS trovarono una resistenza impensabile che li costrinse a chiedere l'intervento dei carri armati e dei lanciafiamme per avere ragione di quei coraggiosi rivoltosi.

La battaglia si concluse con il massacro di quasi tutti i combattenti e lo sterminio di mezzo milioni di ebrei. Gli ultimi rimasti nel bunker di via Mila 18, con in testa il leggendario comandante Mordechai Anielewicz per proteggere la fuga dei compagni nelle fogne del ghetto, si suicidarono. Solo una decina riuscì miracolosamente a mettersi in salvo, dileguandosi nella foresta. (...)

SEGUE A PAGINA 13
© Riproduzione riservata