Inferno di fuoco e fiamme nelle colline di Los Angeles, dove oltre 80 mila persone sotto ordine di evacuazione  per via di un vasto rogo scoppiato a Pacific Palisades, a ovest della città. Fiamme che lambiscono edifici e ville, colonne di fumo nero, strade intasate da macchine abbandonate da autisti e passeggeri in fuga tra cenere e violente raffiche di vento. Sono le immagini condivise da chi vive nella città che ha già dichiarato lo stato di emergenza. Il presidente Joe Biden ha dovuto cancellare il suo viaggio a Coachella, a est della metropoli californiana, previsto per inaugurare due monumenti nazionali.

Almeno due persone sono morte e si registra un numero «significativo» di feriti, ha riferito in una conferenza stampa il capo dei vigili del fuoco della contea di Los Angeles, Anthony C. Marrone.

L’incendio è scoppiato intorno alle 10.30 del 7 gennaio (le 19.30 in Italia) sulle colline che si buttano a picco sul mare e meno di sei ore dopo aveva già divorato più di 500 ettari, alimentato dalla secchezza del terreno e da venti "pericolosi e distruttivi" che in queste ore battono la California meridionale. Un'allerta meteo è attiva nelle contee di Los Angeles, Ventura e Orange, dove vivono milioni di persone.

Nonostante i residenti abbiano ricevuto l’ordine di abbandonare la zona, l'evacuazione sta avvenendo in modo caotico e frenetico attraverso le stradine tortuose che attraversano i canyon e la famosa Pacific Coast Highway, unica arteria che consente di defluire, è completamente intasata. Secondo i vigili del fuoco, l'incendio minaccia circa 13.000 edifici, soprattutto le ville e le aree vicine al museo d'arte Getty Villa di Malibu. Stando alle previsioni del capo dei vigili del fuoco della contea di Los Angeles, Pacific Palisades non sarà fuori pericolo «prima di domani», quando il vento – secondo le previsioni – dovrebbe diminuire.

(Unioneonline/v.f.)

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