È stato tratto in salvo Mark Dickey, lo speleologo americano intrappolato nei cunicoli di una grotta del sud della Turchia dopo aver avuto un’emorragia interna. Dopo nove giorni il 40enne ha rivisto la luce grazie a una squadra internazionale di soccorritori.

L'esploratore ha avuto problemi di stomaco mentre esaminava le profondità della Grotta Morca, un complesso remoto di tortuosi passaggi sotterranei nelle montagne del Tauro. La grotta, la terza più profonda della Turchia, raggiunge quasi 1,3 chilometri sotto terra nel suo punto più basso.

Dickey si è sentito male a 1.120 metri di profondità.

I soccorritori gli hanno fatto una trasfusione di sangue. Poi lo hanno legato a una barella, che a volte doveva essere sollevata verticalmente con una corda attraverso passaggi particolarmente stretti. Le squadre che tiravano le corde facevano di tanto in tanto delle pause, risalendo in superficie prima di tornare sottoterra. «Ci congratuliamo con tutti coloro che hanno contribuito all'operazione», ha dichiarato la Federazione speleologica turca.

(Unioneonline/s.s.)

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