L’assalto della folla pro-Trump a Capitol Hill del 6 gennaio 2021 continua a dividere la politica Usa.

Per Donald Trump si è trattato del "più grande movimento nella storia del nostro Paese". Proprio così l’ex presidente, da molti accusati di essere stato il fomentatore dell’irruzione nell’edificio che ospita il Congresso di Washington, ha definito l’accaduto, con un post su Truth, la sua nuova piattaforma social.

"La commissione non scelta - scrive Trump riferendosi alla commissione parlamentare chiamata a fare piena luce sull’assalto - non ha speso un minuto per studiare la ragione che ha portato il popolo ad andare a Washington, in numeri enormi, molto più di quanto i Fake News Media siano disposti a riportare. Il 6 gennaio non è stata solo una protesta, ha rappresentato appunto il più grande movimento della storia del nostro Paese per rendere di nuovo grande l'America", ha ribadito Trump.

L’attuale presidente Joe Biden, invece, quasi in risposta alle parole dell’ex rivale repubblicano, ha dichiarato, nel corso del Summit delle Americhe di Los Angeles: “L'assalto al Capitol del 6 gennaio 2021 è stata una chiara e flagrante violazione della Costituzione per ribaltare le elezioni”.

(Unioneonline/l.f.)

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