Spiragli di tregua in Medioriente. Israele: «Pronti a un accordo perché vogliamo gli ostaggi»
Pressing di Usa, Qatar ed Egitto per una «intesa definitiva». Hamas: «Appello positivo, ma servono certezze»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Spiragli per un accordo sul cessate il fuoco in Medioriente.
Dopo i colloqui del segretario di Stato statunitense Anthony Blinken con i funzionari dei vari Paesi, Qatar, Usa ed Egitto hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui invitano Hamas e Israele a raggiungere «accordi definitivi» sui principi presentati dal presidente americano Joe Biden.
«Egitto, Stati Uniti e Qatar sottolineano che tali principi porteranno sollievo immediato sia ai residenti di Gaza che ai rapiti e alle loro famiglie. L'accordo offre una tabella di marcia per un cessate il fuoco permanente e la fine della crisi», si legge nella dichiarazione.
Anche Tel Aviv e milizie palestinesi aprono: «La dichiarazione e l'appello del presidente Joe Biden a raggiungere un accordo sono positivi, ma un accordo non può essere raggiunto con semplici speranze. Abbiamo bisogno di testi chiari che realizzino ciò che vogliamo e ciò che abbiamo chiesto, e che Israele li accetti apertamente e francamente e non in modo evasivo», ha affermato Osama Hamdan, portavoce di Hamas.
Dal canto proprio, anche Israele non respinge tout court l’intesa. «Non è un buon accordo ma vogliamo con forza il rilascio degli ostaggi. Tutti», ha detto al Sunday Times Ophir Falk, consigliere capo per la politica estera del premier Benyamin Netanyahu. Secondo Falk l'intervento del presidente Usa di venerdì scorso è stato «una decisione politica». «Ci sono ancora molti dettagli da definire e questo include che non ci sarà un cessate il fuoco permanente fino a che tutti gli obiettivi di Israele non saranno raggiunti», ha precisato il consigliere del leader israeliano.
(Unioneonline)