Ivanka Trump prende le distanze dal padre e, da testimone nel processo civile sugli asset gonfiati, si dichiara all'oscuro di tutte le questioni fiscali legate all'azienda di famiglia, nonostante il suo ruolo di manager in prima linea e di fida consigliera di The Donald.

L'ex braccio destro del tycoon alla Casa Bianca è arrivata in mattinata al tribunale di Manhattan per rispondere alle domande del team della procuratrice di New York che l'hanno tenuto in aula per quasi tutto il giorno.

Secondo Letititia James Ivanka Trump è «indissolubilmente legata» alla Trump Organization. «Era molto coinvolta» nelle attività dell'azienda e «ha negoziato condizioni favorevoli su una serie di prestiti sulla base di dichiarazioni finanziarie fraudolente», ha spiegato l'attorney sulle scale del tribunale poco prima dell'inizio dell'udienza.

A giugno, tramite un ricorso alla corte d'appello, l'ex first daughter era riuscita ad ottenere il ritiro per prescrizione dei reati di tutte le accuse a suo carico, ma non è riuscita ad evitare la testimonianza. 

No, ha detto, non «era al corrente che la Trump Org, trattando con il gruppo di gestione patrimoniale privata della Deutsche Bank, è stata in grado di ottenere un tasso di interesse e commissioni più bassi rispetto a quelli che avrebbero avuto se avessero trattato con il gruppo immobiliare commerciale». No, non parla mai di affari col marito. E ancora tanti «non ricordo» e una serie di «non so».

«Come ho detto un anno e mezzo fa, non ero coinvolta nelle dichiarazioni sulla sua situazione finanziaria», ha aggiunto, precisando di non essere mai stata coinvolta nella preparazione delle dichiarazioni fiscali personali di suo padre e di non averle mai esaminate.

Trump rischia di dover pagare un'ammenda da 250 milioni di dollari e la perdita del controllo di una parte del suo impero, oltre alla distruzione dell'immagine di imprenditore di successo e ricchissimo cui è legata la sua sfida per tornare alla Casa Bianca. 

(Unioneonline/D)

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