“Non ho mai accusato nessuno di avermi aggredito sessualmente”. 

La tennista Peng Shuai torna a parlare pubblicamente della vicenda che l’ha vista protagonista in Cina dopo che un post sul suo account Weibo verificato ha accusato l'ex vicepremier Zhang Gaoli, 75 anni, di abusi sessuali. Le parole furono cancellate dai censori di Internet del Great Firewall in pochi minuti e seguite dalla sua misteriosa scomparsa, per tre settimane, con grande preoccupazione di tutto il mondo.

La campionessa, da quando è ricomparsa, continua a ripetere che non le è accaduto nulla ma non è chiaro quanto queste dichiarazioni siano spontanee e non pilotate.

L’INTERVISTA – Peng ha parlato in una breve intervista con il quotidiano di Singapore in lingua cinese Lianhe Zaobao, a un evento a Shanghai della Federazione internazionale di sci fondo: “Non ho mai detto né scritto nulla che accusasse qualcuno di avermi aggredito sessualmente. Mi piace sottolineare questo punto molto chiaramente", ha detto.

La sua libertà di movimento, ha aggiunto, non ha mai avuto limitazioni. E l'e-mail inviata a Steve Simon, presidente della Women's Tennis Association (Wta, l'associazione del circuito professionistico femminile), per rassicurarlo sul suo stato era stata fatta "interamente di mia spontanea volontà".

Peng ha negato quindi di essere sotto sorveglianza. A domanda specifica ha risposto: "Perché dovrebbe essere così? Sono sempre stata molto libera". Sulla videochiamata avuta con il capo del Comitato olimpico internazionale Thomas Bach, Peng ha confermato di averla tenuta "da casa mia a Pechino", aggiungendo di essergli grata per aver mostrato preoccupazione. 

LA WTO – Parole che ancora non tranquillizzano la Women's Tennis Association (Wta), l'associazione del circuito professionistico del tennis femminile: "Queste apparizioni non alleviano o affrontano le significative preoccupazioni della Wta sul suo benessere e sulla sua capacità di comunicare senza censura o coercizione", ha detto l'organizzazione in una nota, ribadendo di volere ancora un'indagine "completa, equa e trasparente, e senza censura".

"Rimaniamo fermi nella nostra richiesta di un'indagine completa, equa e trasparente, senza censura, sulla sua accusa di violenza sessuale, che è la questione che ha dato origine alla nostra preoccupazione iniziale", ha affermato la Wta in una nota. 

(Unioneonline/D)

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