Anche i videogames finiscono nel mirino della Cina. Il governo di Pechino ha varato una stretta sui videogiochi online per i minori, che potranno giocare solo per tre ore a settimana.

Distribuite così: un’ora al giorno, dalle 20 alle 21, da venerdì a domenica, più il bonus di un’altra ora per ogni festa nazionale.

A meno di 48 ore dall'apertura del nuovo anno scolastico, la National Press and Publication Administration ha emesso la notifica "per l'effettiva prevenzione della dipendenza dei minori dai giochi online" allo scopo, hanno riferito i media ufficiali, di affrontare l'annoso problema della ludopatia.

Così, assicurano le autorità, “sarà protetta più efficacemnte la salute fisica e mentale dei minori, anche con l’attuazione ferrea di registrazione e accessi con nome reale e riconoscimento facciale”.

Così Pechino vuole “guidare attivamente famiglie, scuole e altri settori sociali per co-amministrare a governare ed adempiere alle responsabilità della tutela minorile e creare un ambiente di crescita sana”.

Pochi giorni fa è stato anche annunciato l’insegnamento nelle scuole, dalle elementari all’università, del pensiero di Xi Jinping allo scopo di “rafforzare la fede marxista tra i giovani”.

Il ministero ha anche vietato i compiti scritti per i bambini di prima e seconda elementare, limitando quelli a casa per gli studenti delle medie inferiori a non più di 1,5 ore per sera. Aboliti anche gli esami in prima e seconda elementare, previsti dal vecchio sistema.

"Esami troppo frequenti, che causano il sovraccarico degli studenti e l'enorme pressione", sono stati tolti perché producono carichi eccessivi sugli alunni fin dalla giovane età "danneggiando salute mentale e fisica".

(Unioneonline/L)

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