"Dai dati che vediamo" su Omicron "i vaccini autorizzati sono efficaci e continuano a salvare le persone da forme gravi e dalla morte. Anche se la nuova variante si diffonderà di più, i vaccini che abbiamo continueranno a garantire protezione". Sono le parole della direttrice esecutiva dell'Ema (Agenzia europea del farmaco), Emer Cooke, in un'audizione al Parlamento europeo, insistendo però sulla necessità di fare i richiami, visto che la copertura dei sieri si indebolisce col tempo.

LA RACCOMANDAZIONE – Di fronte alla variante Omicron "dobbiamo lavorare anche più duramente che in passato per aumentare il tasso delle vaccinazioni nell'Ue, specialmente negli Stati membri dove il tasso è pericolosamente basso”, prosegue Cooke. “Questo è particolarmente importante mentre apprendiamo nuovi aspetti di Omicron", ha aggiunto.

Se per affrontare Omicron "dovessimo adattare i vaccini", è arrivato poi il chiarimento, siamo nella posizione di approvarli "in tre-quattro mesi". Ma prima occorre stabilire "se serve l'adattamento".

Un messaggio che sembra rassicurare, dunque, di fronte ai nuovi casi dichiarati della pericolosa variante di provenienza sudafricana, passata dall'1% al 30% dei casi in meno di due settimane.

DIAGNOSI – E a confermarlo è anche Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza. "L'aspetto positivo è che sembra non eluda i test – spiega – quindi siamo ancora in grado di diagnosticarla e presumibilmente, se questo funziona per i test, dovrebbe funzionare anche per il vaccino".

La contagiosità di Omicron, ha proseguito Ricciardi, "è un elemento molto preoccupante perché neanche la variante Delta, che pure era più contagiosa di quella originale, ci aveva messo così poco per diventare dominante: aveva impiegato 6 settimane".

DECORSO CLINICO – Quanto al decorso clinico, "è importante sapere che con questa variante non c'è un peggioramento, però bisogna tenere presente che il paese sudafricano in cui è stata individuata e su cui è stata fatta questa valutazione ha una popolazione per il 90% al di sotto dei 25 anni", quindi non è demograficamente comparabile con quella di un paese come l'Italia.

Pertanto, ha concluso Ricciardi, "per dire parole definitive su Omicron dovremmo aspettare un paio di settimane per capire quanto questa variante in qualche modo si trasferisca alla demografia e all'epidemiologia del nostro Paese e, in generale, dell'Europa". 

(Unioneonline/v.l.)

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