A quasi un anno dall'invasione della Russia, Washington sta per annunciare un nuovo mega pacchetto di aiuti militari alle forze di Kiev, mentre cresce la pressione sulla Germania per l'invio di carri armati dopo la decisione di Gran Bretagna e Polonia di muovere i loro tank.

Mosca mastica amaro: le forniture di nuovi armamenti all'Ucraina da parte dell'Occidente – dice il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov citato dalla Tass – possono portare il conflitto ad un nuovo livello

Finora l'amministrazione Biden ha fornito oltre un milione di proiettili da 155 mm ma le forze di Kiev ne sparano almeno 90.000 al mese, circa il doppio di quanti ne vengano prodotti sia negli Stati Uniti che in Europa. Da qui il ricorso alle "scorte per le emergenze" in Israele create dopo la Guerra del Kippur del 1973.

Secondo il New York Times, il Pentagono ha dovuto superare le resistenze iniziali di Israele che dall'inizio del conflitto si è astenuta dal fornire armi a Kiev per non compromettere i suoi rapporti con la Russia. Decisiva sarebbe stata una telefonata tra il segretario Lloyd Austin e l'allora ministro della Difesa Benny Gantz.

Nei prossimi giorni, con tutta probabilità venerdì alla riunione del gruppo di contatto nella base militare di Ramstein, Washington annuncerà il nuovo pacchetto di armi all'Ucraina. Si tratterebbe di uno dei più consistenti inviati sinora anche se, tuttavia, non conterrebbe i carri armati richiesti da Kiev.

Londra ha invece annunciato nei giorni scorsi di essere pronta a muovere i suoi Challenger 2, mentre Varsavia ha bisogno del via libera della Germania per mobilitare i tedeschi Leopard. Secondo la Frankfurter Allgemeine Zeitung la Germania sarebbe in grado di consegnare all'Ucraina dieci o quindici tank il prossimo autunno. Ma le pressioni su Berlino per accelerare i tempi aumentano, con il Parlamento europeo che ha chiesto esplicitamente all'Ue di spingere per la consegna dei Leopard a Kiev e il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg che ha assicurato che gli alleati forniranno presto a Kiev «armi più pesanti».

(Unioneonline/D)

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