La presidente Ursula von der Leyen, a quanto si apprende da fonti qualificate parlamentari, ha rinviato la presentazione della nuova Commissione Ue prevista per domani. Von der Leyen presenterà la squadra la prossima settimana, in occasione della Plenaria di Strasburgo. «La Commissione ha chiesto di rinviare», spiegano le fonti.

La partita delle nomine si è rivelata complicatissima. Il clima è ad altissima tensione con una maggioranza che, soprattutto sulla scelta di dare a Raffaele Fitto la vicepresidenza esecutiva, sembra andare incontro ad una clamorosa spaccatura. Dopo la veemente protesta dei Liberali, sono stati infatti i Verdi a lanciare un chiaro avvertimento a von der Leyen: posizionare Fitto ai vertici di Palazzo Berlaymont può spaccare la coalizione europeista.

Dalle parti dei partiti europeisti l'inserimento del ministro italiano viene visto come un primo chiaro segnale della politica dei due forni che von der Leyen potrebbe utilizzare all'Eurocamera, giocando su maggioranze variabili che a volte includono - oltre al Ppe - i Verdi, i Liberali e i Socialisti e altre volte invece si avvalgono del supporto dei Conservatori e Riformisti. Ma Fitto, con il passare dei giorni e nonostante la sua fama di uomo del dialogo con le istituzioni europee, è diventato parte di una battaglia più ampia, che ha visto scendere in campo anche i Socialisti. La delegazione francese e quella tedesca, in particolare, hanno manifestato crescenti malumori per le scelte di von der Leyen.

Una su tutte, non essersi adoperata con decisione - questa l'accusa - per convincere il governo lussemburghese a cambiare candidato, il popolare Christophe Hansen con Nicolas Schmit, Spitzenkdandidat socialista alle Europee. Quella stessa determinazione, invece, von der Leyen l'ha messa in campo per aumentare la quota di commissari donne. La Slovenia, dopo la Romania, alla fine ha candidato l'ex diplomatica Marta Kos dopo il ritiro di Tomaz Vesel. Il problema, per il Pse, è che ha solo 4 membri su 27 in Commissione.

Ma è stata la stessa capogruppo Iratxe Garcia Perez a predicare calma in vista delle audizioni dei singoli commissari. Von der Leyen sembra ormai orientata a sei vicepresidenze esecutive: oltre a Fitto (con la delega agli Affari economici, il Recovery e la Coesione) ci sarebbero Valdis Dombrovskis (con il portafoglio dell'Allargamento e della Ricostruzione ucraina), Thierry Breton (con la delega all'Industria e all'Autonomia strategica), Teresa Ribera (Clima e Transizione), Marso Sefcovic (Semplificazione e Attuazione) e l'alto rappresentante Ue per la Politica estera Kaja Kallas.

Von der Leyen vuole andare fino in fondo sul commissario ad hoc per la Difesa, che potrebbe essere il candidato polacco o uno dei tre baltici. Il tema, come dimostra anche questo slittamento, è che i giochi non sono chiusi. Nelle audizioni uno o più candidati potrebbero cadere e in plenaria la maggioranza potrebbe tornare a traballare. Von der Leyen, formalmente, resterebbe comunque presidente. Ma forse irrimediabilmente indebolita. 

(Unioneonline/D)

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