L'Unione europea riapre ai viaggi dei turisti stranieri per le vacanze estive, mentre tra Consiglio ed Eurocamera stanno cercando l'accordo sul pass vaccinale Covid per i viaggi degli europei nell'Unione.

L'appuntamento per il nuovo negoziato sul pass tra i co-legislatori è fissato per domani, in una trattativa che ha tempi stretti.

In caso contrario, il Consiglio potrebbe imboccare una strada diversa e più rapida, per evitare il paradosso di porte aperte per i turisti provenienti da Paesi come Giappone o Australia e percorsi a ostacoli per le vacanze dei cittadini dell'Ue, dove le vaccinazioni hanno toccato quota 200 milioni e il traguardo del 70% degli adulti immunizzati a luglio è sempre più vicino. Tra l'altro le bozze di conclusioni del vertice dei leader del 24 e 25 maggio già prevedono l'endorsement del certificato digitale europeo, che avanza anche sotto il profilo tecnico e che una volta a regime integrerà anche i documenti dei Paesi terzi.

Gli ambasciatori dei 27 al Coreper hanno dato via libera alla proposta della Commissione per la raccomandazione sulle riaperture coordinate per gli arrivi dai Paesi terzi e una volta scaduta la deadline della procedura scritta, prevista per domani, scatterà l'approvazione formale.

In pratica, le cancellerie dell'Unione potranno aprire alle persone immunizzate da almeno 14 giorni prima del loro arrivo, con sieri riconosciuti dall'Ema o previsti dalle procedure di emergenza dell'Organizzazione mondiale della sanità.

Le capitali potranno tuttavia richiedere un test negativo all'ingresso ed eventualmente un periodo di quarantena, ma si potrà dare il via libera anche al turismo, indipendentemente dallo stato di vaccinazione individuale, da quei Paesi con una buona situazione epidemiologica.

Gli esperti dell'Unione si riuniranno nelle prossime ore per stilare il nuovo elenco.

Con le nuove regole il nulla osta arriverà per gli Stati con 75 casi Covid ogni 100mila abitanti negli ultimi 14 giorni, un incremento rilevante rispetto agli attuali 25. Tra gli elementi che verranno considerati, anche lo stato di avanzamento delle campagne di vaccinazione.

In base a una simulazione circolata tra i diplomatici a Bruxelles, sulla base dei nuovi criteri sarebbero nell'elenco, tra gli altri, Giappone, Singapore, Australia, Nuova Zelanda, Marocco, Albania, e Regno Unito, ma non gli Stati Uniti (la cui soglia va ben oltre). 

(Unioneonline/F)

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