Una donna della Louisiana si è vista negare il diritto di abortire nonostante i suoi medici le avessero consigliato dopo la decima settimana di interrompere la gravidanza a seguito di una gravissima malformazione congenita del feto, l'acrania, ossia la mancanza del cranio, che non gli avrebbe permesso di sopravvivere che qualche giorno dopo il parto.

Ma l'ospedale ha deciso di non procedere per il timore di violare la legge che vieta l'aborto se non in caso di pericolo di vita per la donna, entrata in vigore dopo la sentenza della Corte Suprema che di fatto ha abolito il diritto federale di interrompere la gravidanza.

Nancy Davis, questo il nome della donna i cui legali hanno denunciato “la crudeltà dello Stato della Louisiana, che ha posto la donna in una posizione crudele lasciandole solo due scelte: portare avanti la gravidanza fino all’inevitabile morte del feto o viaggiare in un altro Stato per ottenere l’interruzione che aveva dolorosamente deciso”.

L'interessata, alla 14esima settimana di gestazione, ha scelto la seconda strada.

(Unioneonline/L)

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