Lavrov: «C’era l’intesa con Kiev per finire la guerra, ma Boris Johnson disse no»
Il ministro degli Esteri russo: «Nel maggio 2022 fu l’ex premier inglese a chiedere che le ostilità proseguissero». Poi attacca Blinken e Borrell: «Codardi»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«C'era un accordo con l'Ucraina per porre fine alla guerra, ma Boris Johnson non fu d'accordo e chiese la continuazione delle ostilità».
Lo ha rivelato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, nel corso di una conferenza stampa a Skopje, in Macedonia, in occasione del summit dei ministri degli Esteri dell’Osce.
Secondo Lavrov, l’ex premier inglese, alla fine di maggio 2022 era a Istanbul, in Turchia, dove si stavano svolgendo negoziati tra Mosca e Kiev. E un’intesa di massima era stata in effetti raggiunta, come ha anche confermato uno dei partecipanti al negoziato, del gruppo di Zelensky, David Rahamja, componente della delegazione a Istanbul. Ma il capo della diplomazia del Cremlino ha spiegato che «Boris Johnson venne e disse: “No, dovreste continuare la guerra”», facendo così saltare l’intesa.
Sempre in occasione del vertice, il ministro degli Esteri russo ha accusato l'Alto rappresentante per la politica estera della Ue Josep Borrell e il segretario di Stato americano Antony Blinken di essere dei «codardi» per essere «fuggiti» da Skopje senza incontrarlo.
«Sono solo dei codardi, hanno paura di qualsiasi conversazione onesta con i fatti alla mano», ha affermato Lavrov dopo la fine dei lavori.
(Unioneonline/l.f.)