Il Nord Africa è alle prese con una forte recrudescenza dell’epidemia di Covid-19, anche qui trascinata dalla contagiosissima variante Delta.

La situazione è molto preoccupante in Marocco e Tunisia.

In Marocco si è passati dai 288 casi del 21 giugno ai 2.853 del 17 luglio, decuplicati in meno di un mese. Una propagazione rapidissima che ha portato i casi attivi sopra quota 15mila, con 481 ospedalizzati in condizioni critiche. Il tasso di occupazione delle terapie intensive è più che raddoppiato nelle ultime due settimane, dal 7,3 al 15,2%.

Casablanca continua ad essere la metropoli più colpita. Con l'Aid Kebira, la Festa del Sacrificio, alle porte, chiusure e coprifuoco diventano impopolari, soprattutto in vista delle elezioni politiche d'autunno. Sono state vietate le preghiere comunitarie per il giorno della festa, principale ricorrenza del calendario islamico.

In Tunisia il tasso di positività resta stabilmente sopra il 30%, con 7.524 nuovi casi su 24.726 tamponi nelle ultime 24 ore.

Gli ospedali pubblici del Paese sono in estrema difficoltà per l'alto numero di pazienti ricoverati e lamentano la carenza di ossigeno per le cure. Attualmente i ricoverati infatti sono 4.915, di cui

659 in rianimazione e 163 in respirazione assistita.

Finora la Tunisia ha registrato 540.798 infezioni e 17.354 morti. E la vaccinazione procede a rilento: hanno ricevuto una dose 2.304.472 persone, solo 755.428 entrambe le dosi su circa 12

milioni di abitanti.

(Unioneonline/L)

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