La guerra in Ucraina continua sempre più spesso a sconfinare nella regione russa di Belgorod, l’oblast di confine più vicino al fronte caldo di Kharkiv, terreno di passaggio dal territorio russo verso le zone di combattimento.

In poche ore sono stati bombardati una centrale elettrica e un deposito di carburante, bombardamenti che hanno causato due grossi incendi. Non solo, perché 11 tra militari e reclute che si stavano addestrando al tiro in un poligono militare per partecipare alla guerra sono caduti sotto il fuoco nemico.

Mosca parla di attentato terroristico: secondo il ministero della Difesa russo due uomini provenienti da un Paese ex sovietico non meglio precisato hanno aperto il fuoco con armi automatiche uccidento 11 militari e ferendone 15. I due sono stati poi uccisi da “fuoco di risposta”, ha fatto sapere Mosca.

L'addestramento al poligono nella regione di Belgorod è funzionale alla grande mobilitazione parziale lanciata da Putin.

E stamani altre 16 esplosioni sono state udite nell’area dell’aeroporto vicino a Belgorod. Secondo l'agenzia di stampa statale russa Ria Novosti, questa mattina "il sistema di difesa aerea ha funzionato su Belgorod, ci sono state 16 esplosioni, le finestre delle case tremavano, scattavano gli allarmi delle auto, c'erano rumori molto forti".

Raid russi hanno invece colpito Zaporizhzhia, a suon di missili e droni kamikaze iraniani. Nella serata di ieri una pioggia di missili si è abbattuta anche sulle infrastrutture termoelettriche di Kiev, provocando danni importanti agli impianti energetici della Capitale.

Il ceo della Dtek, la più grande azienda privata che gestisce l’elettricità nel Paese, ha chiesto alla popolazione di Kiev di ridurre l’uso dell’elettricità al 35-40%, parlando di “un altro giorno duro per il settore energetico”.

Se i russi continuano a martellare le regioni di Kiev e Zaporizhzhia, l’Ucraina avanza a sud, nella regione di Kherson.

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(Unioneonline/L)

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