L'incontro del Papa con i giovaniUna festa di gioia e spiritualità
Primo incontro del Papa con i giovani in occasione della XXIII Giornata mondiale della gioventù. Nel suo discorso Benedetto XVI ha messo in risalto il problema dell'inquinamento, della violenza domestica e del degrado sociale. La giornata del Santo Padre è stata caratterizzata anche da incontri istituzionali.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
La festa di accoglienza di Benedetto XVI è iniziata al molo di Rose Bay dove i capi anziani della popolazione aborigena dell'Australia hanno salutato il Papa che dal molo si è imbarcato su una nave su cui viaggiavano anche i giovani con le bandiere della Gmg. Una flottiglia di piccole imbarcazioni di ragazzi ha scortato la nave papale fino al molo di Barangaroo, dove ha avuto inizio la festa di accoglienza vera e propria alla quale hanno partecipato anche gruppi aborigeni. Il Papa ha avuto, prima di recarsi all'incontro con i giovani, alcuni altri appuntamenti istituzionali. Alla Government House c'è stata la cerimonia di benvenuto alla presenza del governatore generale Sir Michael Jefferey e del primo ministro australiano, Kevin Rudd . Il Pontefice si è trasferito poi al "Mary McKillop Memorial" per una preghiera sulla tomba della prima beata australiana. Subito dopo si è recato, nella Admiralty House, la residenza del governatore generale dell'Australia e rappresentante della regina Elisabetta, per una visita di cortesia al governatore e ha anche incontrato in privato il primo ministro.
IL DISCORSO DEL PAPA. Il lungo volo fino a Sydney è stato "in qualche misura logorante" per il Papa, ma sorvolare il pianeta è una esperienza "magnifica", fatta di stupore e "timore". Benedetto XVI lo ha confidato ai circa centocinqantamila ragazzi della Gmg nel suo primo appuntamento con loro, sul molo di Barangaroo. "Ad alcuni di noi - ha osservato - può sembrare di essere giunti alla fine del mondo; per le persone della vostra età, comunque, ogni volo è una prospettiva eccitante; ma per me, questo volo è stato in qualche misura logorante. E tuttavia la vista del nostro pianeta dall'alto è stata davvero magnifica. Il luccichio del Mediterraneo, l'immensità del deserto nordafricano, la lussureggiante foresta dell'Asia, la vastità dell'Oceano Pacifico, l'orizzonte sul quale il sole sorge e cala, il maestoso splendore della bellezza naturale dell'Australia, di cui ho potuto godere nei trascorsi giorni; tutto ciò suscita un profondo senso di reverente timore; è come se uno gettasse rapidi sguardi sulla storia della creazione raccontata nella Genesi: la luce e le tenebre, il sole e la luna, le acque, la terra e le creature viventi".
L'inquinamento. Il Papa ha poi denunciato i mali che deturpano il pianeta. "Erosione, deforestazione, sperpero delle risorse minerali e marine per alimentare un insaziabile consumismo" feriscono la terra e a volte la trasformano in una "minaccia" per l'uomo. "Vi sono delle ferite - ha detto il Papa - che segnano la superficie della terra: l'erosione, la deforestazione, lo sperpero delle risorse minerali e marine per alimentare un insaziabile consumismo. Alcuni di voi - ha osservato davanti ai ragazzi provenienti dai cinque continenti - giungono da isole-Stato, la cui esistenza stessa è minacciata dall'aumento dei livelli delle acque; altri da Nazioni che soffrono gli effetti di siccità devastanti. La meravigliosa creazione di Dio viene talvolta sperimentata come una realtà quasi ostile per i suoi custodi, persino come qualcosa di pericoloso". "Come può - si è chiesto papa Ratzinger - ciò che è buono apparire così minaccioso?".
La violenza domestica. Come spiegarsi, chiede il Papa, "la violenza domestica" contro tante madri e bambini? "Come può essere che lo spazio umano più bello e più sacro, il grembo materno, sia diventato luogo di violenza indicibile?" "Senza una profonda riflessione sull'innata dignità di ogni vita umana, dal concepimento fino alla morte naturale, una dignità che è conferita da Dio stesso e perciò inviolabile", afferma Benedetto XVI, "non possono essere comprese le preoccupazioni per non violenza, sviluppo sostenibile, giustizia e pace, cura del nostro ambiente". Lo ha detto davanti i ragazzi della Gmg, dopo essersi chiesto quale posto le "nostre società" diano a "ai poveri, ai vecchi, agli immigrati, ai privi di voce". "Il nostro mondo - ha aggiunto - si è stancato dell'avidità, dello sfruttamento e della divisione, del tedio di falsi idoli e di risposte ipocrite, e della pena delle false promesse: il nostro cuore e la nostra mente anelano a una visione della vita dove regni l'amore, dove i doni siano condivisi, dove si edifichi l'unità, dove la libertà trovi il proprio significato di verità e dove l'identità sia trovata in comunione rispettosa". Benedetto XVI ha proposto ai ragazzi anche una riflessione più ampia sul secolarismo che "impone una visione globale": "se Dio è irrilevante nella vita pubblica - ha detto - allora la società potrà esser plasmata secondo una immagine priva di Dio, e il dibattito e la politica riguardanti il bene comune saranno condotti più alla luce dalle conseguenze che dei principi radicati nella verità".
Il degrado sociale. "L'abuso di alcool e droghe, l'esaltazione della violenza e il degrado sessuale, presentati spesso dalla televisione e da internet come divertimento" sono tra le più evidenti "cicatrici" dell'ambiente sociale. Lo afferma il Papa denunciando il degrado "sociale" che sempre più colpisce l'umanità. "Mi domando - spiega rivolto ai ragazzi - come potrebbe uno che fosse posto faccia a faccia con persone che soffrono realmente violenza e sfruttamento sessuale spiegare che queste tragedie, riprodotte in forma virtuale sono da considerare semplicemente come divertimento".
LA FESTA. Accompagnato da 500 persone, tra cui dieci aborigeni, 20 australiani, 12 giovani pellegrini, 32 fedeli dall'Oceania, 168 da altre nazioni e 60 tra vescovi e cardinali il Papa - in piedi a prua mentre il vento gli sollevava la mantellina e gli faceva anche volare lo zuccotto - ha attraversato in battello la baia di Sydney, per spostarsi dalla Rose Bay, dove lo avevano accolto i capi aborigeni, a Barangaroo, dove lo attendevano per festeggiarlo circa 150mila ragazzi. La nave papale era seguita da 12 piccoli battelli con a bordo 1900 giovani. La festa ha avuto inizio con il saluto al Papa dell'arcivescovo di Sydney George Pell, del presidente della Conferenza episcopale australiana, monsignor Philip Wilson e del presidente del Pontificio consiglio per i laici cardinal Stanislaw Rylko. I ragazzi hanno sventolato le loro bandiere e gridato "Benedetto, Benedetto". La cerimonia è proseguita con la lettura di un brano biblico e le invocazioni allo Spirito Santo, in inglese, russo, tailandese, tedesco e spagnolo. Alla fine il Papa ha pronunciato un discorso, il suo primo ai ragazzi che ha convocato in Australia per la XXIII Giornata mondiale della gioventù.