La Spagna entra in una nuova fase di risposta alla pandemia di Covid-19.

Novità molto importanti in vista a partire dalla mezzanotte di domenica 9 maggio.

Da quella data infatti scade la dichiarazione d’emergenza nazionale decretata dal governo e poi approvata dal Parlamento nel 2020, e non sarà prorogata.

Gli effetti principali sono almeno due: il coprifuoco notturno non verrà rinnovato in almeno 13 delle 17 regioni del Paese, tra cui Madrid, la Catalogna e l’Andalusia; anche le limitazioni agli spostamenti fra i territori saranno eliminate quasi ovunque.

Lo stato d’emergenza è infatti il principale strumento su cui si sono sostenute le misure restrittive che hanno limitato diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione. D’ora in poi le amministrazioni regionali dovranno ottenere l’ok dei tribunali per applicare nuove restrizioni in caso di necessità.

Nel dettaglio, l'obbligo di rimanere in casa di notte verrà soppresso in Andalusia, Aragona, Cantabria, Castiglia e León, Castiglia La Mancia, Catalogna, Estremadura, Galizia, La Rioja, Madrid, Murcia, Principato delle Asturie (che pensa a reintrodurlo nel caso in cui la situazione peggiorasse). Per quanto riguarda i Paesi Baschi, oggi il Tribunale Superiore di Giustizia regionale ha espresso parere contrario, nonostante il governatore Öñigo Urkullu fosse a favore.

Anche nelle città autonome di Ceuta e Melilla, situate sulle coste del Nordafrica, il coprifuoco verrà rimosso.

Hanno invece avuto il permesso dei giudici per mantenerlo in vigore le Baleari e la Comunità Valenciana. Il governo della Navarra prevede di pubblicare un provvedimento per mantenerlo in

vigore prima di chiedere il parere dei giudici. Le Canarie sono in attesa del via libera giudiziario per estendere il coprifuoco e la chiusura territoriale della regione.

In quasi tutti i territori rimarranno però in vigore misure restrittive che limiteranno le attività, in particolare di notte. A Madrid, per esempio, bar e ristoranti dovranno chiudere a mezzanotte, mentre in Catalogna non saranno consentite riunioni con più di sei persone. 

(Unioneonline/L)

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