Resta al momento un giallo il rapimento lampo di Christoph Berger, capo della commissione vaccinale nazionale svizzera, sequestrato il 31 marzo scorso da un uomo che la polizia ha definito “fanatico no vax, complottista, negazionista del Covid e terrapiattista”.

Un paio di giorni fa gli agenti di Wallisellen – cantone di Zurigo – sono entrati in azione per arrestare il presunto responsabile, ma nella sparatoria il 38enne è rimasto ucciso così come la sua compagna. In casa avevano armi e munizioni.

I poliziotti hanno poi individuato un possibile complice, un 34enne, il cui ruolo non è al momento chiaro, e anche tutta la vicenda ha parecchi lati oscuri.

Secondo quanto raccontato da Berger, il suo rapitore era interessato solo al denaro, e non avrebbe mai fatto cenno al ruolo del 59enne nella campagna vaccinale anti-Covid: “Il mio sequestratore, che io non conoscevo, mi ha avuto in suo potere per un'ora buona. Durante questo tempo mi ha sottoposto alla richiesta di una notevole quantità di denaro". Quando è stato rassicurato sul fatto che presto avrebbe avuto quanto preteso, ha rilasciato l’ostaggio che è andato subito alla polizia cantonale.

(Unioneonline/s.s.)

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