L’ultima possibilità per una tregua a Gaza è rappresentata dai negoziati indiretti in corso a Doha, dopo lo stop delle scorse settimane. I mediatori avrebbero avvisato sul rischio per cui, se anche questo round dovesse fallire, i colloqui cesserebbero.

Il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar si è detto «cautamente ottimista» sulle trattative che si svolgono su tavoli separati, mediati dai padroni di casa e dall'Egitto, e intanto il capo del Mossad è tornato in patria, lasciando nella capitale qatarina la delegazione. Il rientro di David Barnea appare legato alla necessità di mettere a punto la posizione israeliana sugli sviluppi del negoziato.

Il mandato affidato dal governo al capo del Mossad ha precise «linee rosse» sul numero dei detenuti palestinesi da liberare, quello degli ostaggi da rilasciare e sul cessate il fuoco permanente nella Striscia, come chiesto da Hamas alla fine della prima delle 3 fasi della possibile intesa. 

Il capo della fazione palestinese, Ismail Haniyeh, accusa Israele di «voler sabotare i negoziati» con l'operazione all'ospedale al Shifa. Operazione che prosegue con il portavoce militare che ha annunciato l'uccisione di «oltre 50 terroristi e la cattura di circa 180 sospetti». La telefonata di ieri con Biden non sembra intanto aver dissuaso Netanyahu sull'operazione a Rafah: «Ho detto a Biden nella forma più chiara» che Israele «è determinato a portare a termine l'eliminazione dei battaglioni di Hamas a Rafah» e di quello nel centro della Striscia. «E non c'è modo di farlo - ha proseguito il premier israeliano - senza un ingresso di forze di terra sul posto».

Ma non resta inosservata la situazione umanitaria nell'enclave palestinese, denunciata ancora una volta dal segretario di Stato Usa Antony Blinken, in arrivo nella regione con tappe in Arabia Saudita ed Egitto ma non in Israele: l'intera popolazione di Gaza sta vivendo «gravi livelli di insicurezza alimentare acuta», ha rimarcato mentre gli Usa hanno chiesto di far entrare a Gaza il direttore generale dell'Unrwa, Philippe Lazzarini, a cui Israele ha negato il visto di ingresso.

Per il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, «l'imminente carestia nella parte settentrionale di Gaza è un disastro interamente provocato dall'uomo. Ribadisco il mio appello per un cessate il fuoco umanitario immediato. Dobbiamo agire ora per prevenire l'impensabile, l'inaccettabile, l'ingiustificabile», ha scritto su X.

(Unioneonline/s.s.)

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