Hamas libera altri tre ostaggi, c’è anche Yarden Bibas: nessuna notizia della moglie e dei figli
Era stato rapito insieme alla famiglia, da cui era stato poi separato. Nello scambio, Israele ha scarcerato 183 detenuti palestinesiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Nuovo scambio di ostaggi oggi tra Israele e Hamas, come previsto dalla fase iniziale dell’accordo di cessate il fuoco a Gaza. I primi a essere liberati alle 7.30 ora italiana sono stati gli ostaggi Ofer Calderon e Yarden Bibas, che sono apparsi su un palco allestito per l'occasione a Khan Younis. Entrambi sono stati consegnati alla Croce Rossa per poi rientrare in territorio israeliano e dalle proprie famiglie.
A Khan Younis, il primo a salire sul tavolato rudimentale il rapito con cittadinanza franco-israeliana Ofer Calderon, alle spalle un grande telo con i volti dei leader dell'organizzazione islamista uccisi dall'Idf, a cominciare dal capo militare Muhammed Deif. L'ostaggio, 54 anni, dimagrito ma in buona forma, ha salutato secondo copione tenendo in una mano il certificato-farsa di rilascio, mentre una folla composta lo guardava a distanza di sicurezza. Poi è toccato a Yarden Bibas, 35 anni, il padre dei due bambini Kfir e Ariel, di 2 e 5 anni, e marito di Shiri, che sarebbero dovuti tornare in libertà per primi. Apatico, distante, Yarden si è mosso lentamente in mezzo ai miliziani, nella prima prova di vita fuori dalla prigionia, inconsapevole della reale sorte dei figli e della moglie.
Nel novembre 2023 i miliziani gli dissero - riprendendolo in un video poi reso pubblico - che la sua famiglia era morta in un bombardamento israeliano. Sabato mattina Yarden era ancora fermo a quella notizia. Poi, i familiari gli hanno detto della «forte preoccupazione delle autorità» per i suoi cari, ma anche che l'Idf non ha trovato alcuna prova che la sua famiglia non sia più in vita. Intanto la sceneggiatura scritta dai comunicatori di Hamas si è spostata sul porto di Gaza. Dove su un vero palco preparato di fronte al mare luccicante, con il vento leggero che agitava le bandiere verdi e della Palestina, i fondamentalisti hanno accompagnato tenendolo per le braccia il 65enne israelo-americano Keith Siegel. Fortemente dimagrito, molto pallido, con un cappellino e due buste di 'souvenir' dalla Striscia, di cui una, secondo Walla, per la moglie Aviva rilasciata durante la prima tregua ma senza regali dei terroristi.
«Ofer, Yarden, Keith, quanto è bello rivedervi a casa», ha dichiarato il premier Benyamin Netanyahu. «In queste ore, tutti i nostri pensieri sono con Shiri, Ariel e Kfir Bibas: sono con loro e con tutti i rapiti, sia vivi che morti, che non sono tornati in Israele», ha aggiunto. Nello scambio con i rapiti, Israele ha scarcerato 183 detenuti palestinesi. Secondo le autorità palestinesi, in 18 stavano scontando l'ergastolo. Oltre 100 provenivano dalla Striscia ed erano stati arrestati dopo il 7 ottobre e trattenuti senza processo. Ora, altri dodici ostaggi vivi dovrebbero essere liberati nei successivi round della fase uno. La prossima settimana inizieranno i negoziati per la seconda parte del piano che dovrebbe portare al rilascio di altri 24 ostaggi ancora in vita. In cambio L'Idf dovrebbe ritirarsi completamente da Gaza, compreso il corridoio di Filadelfia al confine tra Gaza e l'Egitto.
(Unioneonline)