Il premier britannico Keir Starmer convoca la «coalizione dei volenterosi a guida anglo-francese» impegnati a garantire la sicurezza di Kiev dopo un'eventuale pace con Mosca: una riunione con 25 leader di vari Paesi europei, tra cui l’Italia, oltre ad Australia e Nuova Zelanda. E c’è anche Volodymyr Zelensky.

Starmer accusa Vladimir Putin di non essersi finora mostrato «serio sulla pace» ed evoca nuove «pressioni» per spingerlo a smettere di «fare giochetti sul piano del presidente Trump» per una tregua. Poi annuncia per giovedì una «riunione operativa» a livello di vertici militari per discutere di un futuro schieramento di peacekeeper «sul terreno» e di «aerei nei cieli», a garanzia della sicurezza dell'Ucraina, dopo il raggiungimento di un accordi di pace. L'incontro si svolgerà a Londra a conferma del «ruolo leader» rivendicato dal Regno Unito su questa iniziativa: «Il mondo ha bisogno di azione, non di parole vuote o di condizioni», ha detto.

Nelle parole del premier britannico, stamattina sono emersi «una determinazione collettiva più forte» e «nuovi impegni» per passare una «fase operativa» sullo sfondo della volontà di dare impulso «politico e militare» al progetto della «coalizione dei volenterosi». Impulso che a suo dire va tradotto sia in un rilancio del sostegno all'Ucraina, affinché possa difendersi nell'immediato e consolidare il suo apparato di sicurezza futura dopo la pace; sia, in parallelo, nell'imposizione di nuove «sanzioni» contro la Russia per «indebolire la macchia da guerra» del Cremlino e costringere Vladimir Putin «a sedersi al tavolo negoziale» senza ulteriori rinvii.

«Non è prevista la partecipazione nazionale ad una eventuale forza militare sul terreno»,  ha ribadito la premier Giorgia Meloni confermando però che l'Italia intende continuare a lavorare con i partner europei e occidentali e con gli Stati Uniti per la definizione di garanzie di sicurezza credibili ed efficaci.

(Unioneonline)

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