Nel 2012 avrebbe finto la propria morte in cella –  in un incendio –  per evadere dal carcere.

Così lo stupratore seriale condannato in Sudafrica all’ergastolo per le innumerevoli aggressioni ai danni di giovani donne adescate sui social ora sarebbe in libertà. La notizia è stata confermata oggi quando la polizia sudafricana ha annunciato l'inizio di una caccia all'uomo, per trovare Thabo Bester.

A far mobilitare la Polizia, i risultati dei test del Dna effettuati sui resti carbonizzati. Le analisi hanno rivelato che il corpo non sarebbe quello dello stupratore ma di un uomo morto a seguito di un trauma cranico, prima di essere dato alle fiamme. «È nostra assoluta priorità trovare il fuggitivo e scoprire come abbia potuto fingere la propria morte per evadere», ha detto la portavoce della polizia Athlenda Mathe oggi all'Afp. Thabo Bester è conosciuto in Sudafrica come lo "stupratore di Facebook” per il modus operandi di attrarre le vittime tramite il social.

Tra le sue vittime almeno una ha perso la vita. I primi dubbi sulla morte in cella sono nati quando  – lo scorso novembre – una testata giornalistica ha scoperto sui social diverse fotografie che sembravano mostrare il condannato mentre faceva acquisti nei negozi di Johannesburg. Nello stesso periodo – stando alle testimonianze pervenute ale Forze dell’ordine – l’uomo avrebbe ripreso a contattare diverse donne sulle chat online. Così la polizia ha lanciato un appello pubblico, chiedendo a chi avesse qualsiasi informazione di farsi avanti.

(Unioneonline/v.f.)

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