Le forze ucraine sono bloccate a Severodonetsk, da giorni teatro della battaglia nell'est, e "quelle unità militari ucraine che sono lì hanno due opzioni: seguire l'esempio dei loro colleghi e arrendersi, o morire. Non hanno altra opzione".

Lo ha detto in un incontro con la stampa, come riporta Ria Novosti, il vice capo del dipartimento della Milizia popolare della sedicente Repubblica Popolare del Donetsk Eduard Basurin. Le forze russe avrebbero distrutto un ponte che collega la città di Severodonetsk alla vicina e gemella città di Lysychansk, impedendo così di fatto la possibile evacuazione di molti civili lungo quella traiettoria. 

I russi, afferma lo stato maggiore ucraino, stanno concentrando gli sforzi "per condurre un'offensiva e circondare le nostre truppe nei distretti di Severodonetsk e Lysychansk e nel bloccare le rotte logistiche da Bakhmut".

Sono ancora circa 500 i civili che rimangono all'interno dell'impianto chimico Azot a Severodonetsk, secondo le autorità locali citate dal Kiev Independent. Il governatore dell'oblast ucraino estremorientale di Lugansk, Serhiy Haidai, spiega che tra queste persone ci sono circa 40 bambini.

Due giorni fa bombardamenti russi sulla fabbrica hanno provocato la perdita di tonnellate di petrolio e lo scoppio di un violento incendio. I civili hanno iniziato successivamente a lasciare l'impianto, in cui si sono rifugiate circa 800 persone compresi militari.

Intanto, come dichiarato dal direttore del Primo dipartimento europeo del ministero degli Esteri russo, Alexey Paramonov, la Russia accoglie con favore gli sforzi di mediazione della Santa Sede nel conflitto in Ucraina. "La dirigenza vaticana ha ripetutamente dichiarato la propria disponibilità a fornire ogni possibile assistenza per raggiungere la pace e porre fine alle ostilità in Ucraina. Queste affermazioni sono confermate nella pratica. Manteniamo un dialogo aperto e riservato su una serie di questioni, principalmente legate alla situazione umanitaria in Ucraina", ha detto Paramonov a Ria Novosti.

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La giornata di ora in ora:

Zelensky: “A Severodonetsk costi umani terrificanti”

Il "costo umano" della battaglia di Severodonetsk e "terrificante". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

"La battaglia per il Donbass sarà ricordata come una delle più violente in Europa", ha aggiunto, "abbiamo a che fare con il Male assoluto, non abbiamo altra scelta se non andare avanti e liberare il nostro territorio".

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Presto incontro Putin-Lukashenko

Il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo bielorusso Alexander Lukashenko si incontreranno presto. Lo ha annunciato l'ambasciatore russo in Bielorussia Boris Gryzlov.

"Il presidente si è incontrato cinque volte solo dall'inizio dell'anno" con Lukashenko. "Un altro incontro è programmato presto. Apprezziamo molto il sostegno che i nostri amici bielorussi ci forniscono oggi", ha aggiunto Gryzlov, al quotidiano bielorusso Segodnya, scrive Interfax.

"La repubblica di Bielorussia è attualmente il più stretto alleato della Federazione Russa", ha ricordato Gryzlov e le relazioni tra i due Paesi "si basano sui principi del rispetto e del sostegno reciproci".

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Ue: “In Ucraina stimato -50% di raccolto rispetto allo scorso anno”

In seguito all'invasione russa, la produzione di cereali e semi oleosi potrebbe essere inferiore al 40-50% rispetto allo scorso anno e gli ucraini chiedono aiuti finanziari. Lo ha detto il Commissario europeo all'agricoltura, Janusz Wojciechowski, ai ministri riuniti nel Consiglio agricoltura.

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A Kharkiv uccisi 606 civili

"Sono 606 i civili ucraini uccisi e 1.248 feriti nella regione orientale di Kharkiv tra il 24 febbraio e il 28 aprile, di cui circa il 70% nella città e il resto nell'area circostante": lo ha reso noto il direttore del dipartimento medico dell'amministrazione militare regionale di Kharkiv, come riporta Ukrinform.

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Kiev riconquista posizioni nel Donetsk

L'esercito ucraino ha riconquistato tre villaggi nella regione di Donetsk spostando la linea del fronte di 15 chilometri, riporta Ukrinform citando le Forze armate di Kiev.

"In alcune aree del Donbass, le Forze armate ucraine non solo si stanno difendendo, ma stanno anche avanzando gradualmente. I nostri soldati hanno liberato tre villaggi nella regione di Donetsk e spostato la linea del fronte di 15 chilometri",ha affermato lo Stato maggiore.

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Finlandia: "In Ucraina si usano armi sempre più pesanti”

Il presidente della Finlandia, Sauli Niinisto, ha affermato che sia l'Ucraina sia la Russia stanno usando armi più pesanti, comprese nel caso della Russia le bombe termobariche. Lo riporta il Guardian. "Sosteniamo l'Ucraina con armi sempre più pesanti. E d'altra parte anche la Russia ha cominciato a usare armi molto potenti, bombe termobariche che sono di fatto armi di distruzione di massa", ha precisato. Kiev e i Paesi della Nato, compreso il Regno Unito, hanno accusato la Russia di utilizzare armi termobariche, che sono più devastanti degli esplosivi convenzionali.

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Frontex, più di 5,5 mln di ucraini giunti in Ue da febbraio

Sono oltre 5,5 milioni gli ucraini che, dall'inizio dell'invasione russa, hanno lasciato il loro Paese per cercare rifugio entro i confini dell'Unione europea. Questa la cifra resa nota oggi da Frontex, l'agenzia per il controllo delle frontiere esterne dell'Unione, in base ai dati raccolti sugli ingressi nell'Ue da Ucraina e Moldavia a partire dal 24 febbraio scorso.

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18.000 tonnellate di mais già in Spagna via Polonia 

Ha appena raggiunto il porto di La Coruña, nel nord-ovest della Spagna, una nave da trasporto con un carico di 18.000 tonnellate di mais provenienti dall'Ucraina: lo riporta l'agenzia di stampa Efe. Il carico, trasportato dalla nave Alppila, è giunto in Galizia dopo un viaggio via terra dall'Ucraina fino al porto polacco di Świnoujście, poi via mare con scalo intermedio a Brunsbüttel, in Germania: si tratta di una delle rotte alternative ideate per evitare il blocco russo nel Mar Nero. La merce sarà scaricata durante la giornata di oggi.

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Filorussi: "A Severodonetsk per gli ucraini o resa o morte”

Le forze ucraine sono bloccate a Severodonetsk e "quelle unità militari ucraine che sono lì hanno due opzioni: seguire l'esempio dei loro colleghi e arrendersi, o morire. Non hanno altra opzione". Lo ha detto in un incontro con la stampa, come riporta Ria Novosti, il vice capo del dipartimento della Milizia popolare della sedicente Repubblica Popolare del Donetsk Eduard Basurin. 

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Mosca: “Dialogo aperto e riservato con il Vaticano”

La Russia accoglie con favore gli sforzi di mediazione della Santa Sede nel conflitto in Ucraina. Lo afferma in un'intervista a Ria Novosti il direttore del Primo dipartimento europeo del ministero degli Esteri russo, Alexey Paramonov. "La dirigenza vaticana ha ripetutamente dichiarato la propria disponibilità a fornire ogni possibile assistenza per raggiungere la pace e porre fine alle ostilità in Ucraina. Queste affermazioni sono confermate nella pratica. Manteniamo un dialogo aperto e riservato su una serie di questioni, principalmente legate alla situazione umanitaria in Ucraina", ha detto Paramonov.

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Kiev, bombe russe sul ponte a Severodonetsk

Le forze russe hanno distrutto un ponte che collega la città di Severodonetsk alla vicina e gemella città di Lysychansk, impedendo così di fatto la possibile evacuazione di molti civili lungo quella traiettoria. Lo riferiscono responsabili locali citati dal Guardian. In particolare, il governatore della regione di Lugansk, Serhiy Gaidai, ha affermato che i militari russi hanno distrutto un ponte che collega le due città e che al momento soltanto uno di tre ponti che collega le due città resta praticabile.

(Unioneonline)

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